Corini: "Non si può perdere | B.Henrique mio erede" - Live Sicilia

Corini: “Non si può perdere | B.Henrique mio erede”

Il tecnico rosanero presenta la sfida con il Pescara. Elogi a Nestorovski e al brasiliano.

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PALERMO – Eugenio Corini attende l’arrivo della giornata di domani, quella che potrà decretare forse definitivamente il rientro del Palermo nella corsa per evitare il baratro della B. Al “Barbera” arriva il Pescara, squadra scavalcata grazie al blitz di Marassi, e il tecnico rosanero in conferenza stampa evidenzia l’importanza di questa gara: “Dobbiamo solo pensare a fare punti, non pensiamo agli altri. Farli a Genova è stato importante, abbiamo dimostrato coraggio e voglia di crederci. Sappiamo quanto sarà difficile proseguire su questa strada, ma possiamo solo fare bene se avremo ancora questa voglia. Adesso si gioca uno scontro diretto che sarà determinante per il nostro futuro, che si determina lavorando nel modo giusto giorno dopo giorno. Sicuramente bisogna affrontare una squadra che lotterà come noi fino all’ultimo per la salvezza, perciò dobbiamo aspettarci una squadra simile a noi quando siamo andati a Genova. Ci vorrà massima attenzione, possiamo limitare i nostri difetti solo con la concentrazione e con la voglia di avere ancora delle possibilità in futuro. Non possiamo permetterci di perdere, è una partita troppo importante per noi. Non preparo la partita in funzione di un pareggio, dobbiamo creare le premesse per segnare e leggere i momenti.”.

La vittoria di Marassi ha restituito serenità alla squadra e all’ambiente. Corini lo sa e confida nella voglia di continuare a lottare del Palermo, oltre che nell’amore del pubblico: “Dopo la partita di Genova ho lasciato qualche minuto ai ragazzi per esultare com’è giusto che fosse, ma poi li ho voluti intorno a me per sviluppare alcuni concetti. Ho parlato del fatto che una squadra che lotta per non retrocedere non può subire tre gol, è un difetto sul quale dobbiamo lavorare, perchè non sempre è possibile fare quattro gol per vincere. È molto positiva la nostra reazione alle difficoltà, finora non l’avevo vista. Un’esultanza del genere ci stava, ma poi ho detto ai ragazzi che bisognava preparare al meglio la prossima partita con la giusta forza morale. Dovremo continuare a lottare fino alla fine, altrimenti non dimostreremo mai di essere forti, a prescindere dagli avversari. Ho fatto soffermare i ragazzi sull’esultanza nel terzo e nel quarto gol, lì si vede l’essenza del gruppo. Se condividiamo tutto possiamo fare bene, dobbiamo avere e dimostrare spirito di appartenenza. L’apporto del pubblico contro il Chievo c’è stato, domani mi aspetto qualche tifoso in più, sono loro la nostra anima”.

Il patron Zamparini ha evidenziato le lacune difensive di un Palermo che continua a concendere tanti gol agli avversari. Corini, in questo senso, spera di aver appena ritrovato la vera guida del reparto arretrato rosanero, ovvero Giancarlo Gonzalez: “In difesa ci sono state delle difficoltà, alcuni elementi sono scesi in campo nonostante qualche problema. Il nostro staff medico sta lavorando al massimo, deciderò solo all’ultimo chi schierare. Quella di domani è una gara per la quale non posso prendermi dei rischi, però è importante aver recuperato Gonzalez. Ha svolto già due allenamenti con noi, ma soprattutto nel suo caso voglio valutare fino alla fine su chi posso contare per domani e se posso correre dei rischi. Possiamo giocare anche a quattro, ma prima bisogna valutare le condizioni dei singoli giocatori”.

Squadra che vince non si cambia? Non è del tutto vero, stando a sentire il parere di Corini, il quale non esclude di avere in mente qualche novità rispetto all’undici sceso in campo domenica sera a Genova: “Non sempre una formazione si mantiene se si è vinto, dipende sempre in base all’avversario di turno. Devo capire anche l’incidenza dei cambi nella partita e alcune situazioni in particolare, ma in ogni caso la partita precedente è sempre un modo per valutare la formazione da mandare in campo. Ogni volta dico che la rosa è importante perchè nel calcio moderno è fondamentale attuare una strategia, così chi ha giocato 90 minuti domenica potrebbe giocarne 30 domani sera, e viceversa. In ogni caso ci sono ancora altri due allenamenti, dopodichè farò le mie valutazioni”.

Si passa a parlare di alcuni singoli, fondamentali per la vittoria contro il Genoa. Come il match-winner Trajkovski o un preziosissimo Diamanti, ma anche di un Bruno Henrique per il quale Corini propone un paragone abbastanza impegnativo anche per lui stesso: “La risposta di Trajkovski è stata ottimale, è un giocatore di qualità e contro il Genoa lo ha dimostrato. Si tratta di una risorsa importante per noi, ho capito che posso contare anche su di lui e non appena sarà al massimo della forma sarà un giocatore fondamentale per noi. Diamanti? Un’altra risorsa importante per la squadra, con il Genoa ha fatto veramente bene. Per me è importante che chi subentra legga subito bene la partita, per poi rispondere quando viene chiamato in causa. Quaison? Da lui mi aspetto che continui a migliorare, ha caratteristiche da giocatore di livello ma ha anche un ampio margine di miglioramento. Ad esempio può ancora crescere al momento di finalizzare l’azione con un gol o con un assist. Bruno Henrique? Ha i tempi giusti, sa giocare la palla e fare da raccordo a centrocampo. Anche da lui mi aspetto dei miglioramenti, sta superando il problema alla mano che lo ha limitato anche nei movimenti in campo, ma sto lavorando per farlo diventare il nuovo Corini”.

Ilija Nestorovski non segna ormai da quattro partite, ma a Corini non sembra interessare. Il tecnico del Palermo è entusiasta per l’attitudine al sacrificio della punta macedone, così come per il lavoro sporco fatto da un suo “fedelissimo”, Mato Jajalo: “Ilija è tranquillo, sta dimostrando di essere un calciatore di livello soprattutto per la mentalità con cui affronta gli allenamenti. A Genova in lui ho visto un vero leader, ha fatto due giocate straordinarie nel primo e nel quarto gol. È un ragazzo che combatte e che traina la squadra, l’atteggiamento degli attaccanti è fondamentale per far sì che i centrocampisti trovino energie supplementari, così come i difensori. Stiamo lavorando proprio su questo tipo di alchimia, l’atteggiamento mentale dei ragazzi è straordinario. Sono contento del livello raggiunto in allenamento da lui in particolare, il gol sarà la più logica conseguenza di questa mentalità. Jajalo? Ha determinate caratteristiche, a me piace perchè non si nasconde mai e si assume tutte le responsabilità del caso. Con me è sempre partito titolare, a mio parere può fare il mediano davanti la difesa per le sue doti di interdizione, mi fido di lui e può essere fondamentale”.


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