Vittorio Corradino è stato eletto presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia. Una decisione ratificata dal consiglio regionale con 5 voti, contro i 4 a favore di Riccardo Arena, il suo avversario. Ed è subito polemica. Dopo la votazione è esplosa una dura contrapposizione, al termine di un cammino non semplice. Un percorso pieno di tensioni sfociate anche in un esposto alla Procura del presidente uscente, Franco Nicastro, che ha lamentato tentativi di controllare le elezioni. “In Sicilia la professione giornalistica attiva è stata di fatto esclusa dal governo dell’Ordine”, dicono in una nota i consiglieri dell’Ordine Riccardo Arena, Giuseppe Lazzaro Danzuso, Concetto Mannisi e Filippo Mulè. “La maggioranza che si è costituita -continua la nota- calpesta le chiarissime indicazioni provenienti dall’intero corpo elettorale dei professionisti, che ha dato un terzo dei voti a un candidato e un quarto agli altri tre. Con il determinante consenso dei pubblicisti, guidati da volontà esterne al Consiglio, si è stravolto il risultato elettorale e sono stati premiati i due consiglieri professionisti meno votati (Corradino e il segretario Nuccio Anselmo). Si è fatta cosi’ prevalere la logica del colpo di mano. Si pone adesso il problema di valutare il ruolo assolutamente negativo e destabilizzante dei tre pubblicisti del Consiglio, che rappresentano la quota marginale e meno qualificata della professione. Il paradosso è che con 59 ‘interventi’ in due anni sul Giornale delle Pulci si può diventare vicepresidente dell’Ordine”.
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