Corte dei conti, il bilancio: condanne per 17 milioni

Corte dei Conti, il bilancio: condanne per 17 milioni

L'inaugurazione dell'anno giudiziario.
PALERMO
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“La Pubblica amministrazione è tenuta ad operare nell’assoluto rispetto delle previsioni di bilancio e ha il compito di perseguire i fini, ad essa assegnati dalla legge, con azioni improntate a economicità, efficienza, imparzialità, pubblicità e trasparenza”. L’ha affermato Vincenzo Lo Presti, presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, nel corso dell’inaugurazione a Palermo dell’anno giudiziario. “Oggi, l’esigenza di legalità finanziaria è particolarmente avvertita dalla collettività – ha aggiunto il presidente – che, sempre più spesso, denuncia, anche a mezzo dei social, fenomeni di sperpero e distrazione delle risorse pubbliche e chiede pressantemente, con fiducia, l’intervento della Corte di conti. In tale contesto, la giurisdizione contabile è un indispensabile presidio per il contrasto di ogni forma di spreco delle risorse pubbliche, anche in considerazione della pervicace persistenza, nonostante le numerose condanne, di fenomeni corruttivi”. “La Corte costituzionale ha ribadito, in numerose pronunce, che il bilancio è un ‘bene pubblico’, a mezzo del quale, assicurando un costante equilibrio tra entrate e spese, vengono esercitate le pubbliche funzioni ed erogati i pubblici servizi. Nello stesso tempo, il bilancio è il principale strumento – ha continuato Lo Presti – per rendere conoscibile alla collettività l’attività di gestione delle pubbliche finanze, onde consentire ai cittadini di valutare se, e in che misura, gli amministratori, nello svolgimento del mandato, abbiano dato concreta attuazione a quanto promesso durante la campagna elettorale”.

Condanne per 17 milioni

“La Sezione, nel 2022, in materia di responsabilità amministrativa, ha pronunciato 104 sentenze nei confronti di 301 convenuti (di cui 83 di condanna, 10 di assoluzione e 11 con altra formula). In particolare, le sentenze di condanna, per un importo totale di 17 milioni di euro, sono state pronunciate a carico di soggetti privati che hanno chiesto e indebitamente ottenuto contributi pubblici o che ne hanno fatto un uso diverso da quello per il quale erano stati concessi, vanificandone, in tal modo, le finalità pubbliche”, ha detto il presidente Lo Presti. Le condanne sono arrivate nei confronti di “amministratori e dipendenti che hanno indebitamente disposto, a vantaggio loro o di altri, la liquidazione di indennità ed emolumenti non dovuti – ha aggiunto il presidente – Dipendenti pubblici che, in violazione del principio di esclusività del pubblico impiego, hanno svolto attività professionale privata, anche in concorrenza con la struttura pubblica presso la quale prestavano servizio, o, addirittura, utilizzando mezzi e personale in dotazione a quest’ultima. Amministratori che hanno attribuito incarichi esterni per attività che dovevano essere svolte da personale in servizio presso l’Ente o, per le quali, la legge non consentiva il ricorso a professionalità esterne. Personale sanitario per risarcimenti erogati dalle strutture sanitarie a pazienti lesi da comportamenti gravemente colposi. Amministratori e dipendenti, definitivamente condannati in sede penale, che, con il loro comportamento, divulgato dagli organi di informazione, hanno leso l’immagine della pubblica amministrazione. Amministratori e dipendenti che hanno determinato la soccombenza processuale dell’Amministrazione e il conseguente obbligo del risarcimento del danno e delle spese processuali”.

I fondi del Pnrr

“Ammonta a 72,84 miliardi di euro il totale delle risorse finora assegnate in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Circa il 10% di queste andranno alla Sicilia. Si tratta di importi rilevantissimi che, oltre ad attrarre, come è quasi naturale, l’interesse della criminalità organizzata, potrebbero anche fallire l’obiettivo se non tempestivamente impiegati, attesi i termini rigorosi imposti dall’Unione Europea per il loro concreto utilizzo”. Lo afferma il procuratore della Corte dei conti per la Sicilia, Pino Zingale, nella relazione per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario, segnalando che “finora, non sono pervenute significative segnalazioni in ordine ad eventuali illeciti riconducibili ai fondi del Pnrr”. “A tal riguardo – osserva Zingale – è necessario che le varie amministrazioni si sappiano attrezzare adeguatamente dal punto di vista operativo e delle risorse umane e professionali dedicate, evitando di accampare la ricorrente giustificazione della paura della firma che, in presenza dell’attuale disciplina, dichiaratamente (e realmente, si spera) transitoria, che prevede la perseguibilità dei danni erariali solo in caso di dolo, per le ipotesi di comportamenti commissivi, e di colpa grave per quelli omissivi, dovrebbe stimolare al fare piuttosto che all’inerzia” Zingale segnala come “di particolare rilievo l’attività di controllo concomitante che sarà svolta, a livello centrale, dall’apposita sezione di controllo, che si concentrerà su digitalizzazione, transizione ecologica, inclusione sociale, salute, istruzione e ricerca, innovazione, sport e infrastrutture”. “Saranno oltre 120 – aggiunge – gli interventi legati al Pnnr esaminati dalla Sezione entro i prossimi tre anni, con una media di 30 all’anno riferita al quadriennio 2022‐2025. Mi sia consentito di esprimere l’auspicio che per nessuno dei progetti predisposti si realizzino i presupposti per una segnalazione di danno alla Procura siciliana, e ciò lo dico nell’esclusivo interesse della nostra Regione e dei suoi cittadini, perché questo significherà che i fondi sono stati utilizzati in conformità alla legge e con criteri di efficienza ed efficacia”.

Il deficit di organico

“Sebbene l’ufficio nel 2022 continui a dover registrare una sensibile scopertura di organico di magistrati (42%) e la quasi totalità dei magistrati abbia pochi anni di servizio, risultano sostanzialmente raggiunti gli obiettivi programmatici organizzativi e di produttività quantitativa e qualitativa prefissatisi”. Lo afferma il procuratore della Corte dei conti per la Sicilia, Pino Zingale, nella relazione per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario, sottolineando che “la perdurante carenza” influenza “negativamente l’impegno necessario a rispondere alle notevoli istanze di giustizia alle quali è esposto l’ufficio, in un territorio nel quale l’emergenza sociale e di legalita’ appare ancora particolarmente viva”.. “Le citazioni depositate – aggiunge – sono passate da 100 a 82 e, in ogni caso, a livello nazionale, i risultati raggiunti nel 2022 dalla Procura siciliana appaiono meritevoli di considerazione, non solo su un piano numerico ma anche qualitativo. A fronte di 10.790 segnalazioni di danno pervenute nel 2022, sono state aperte 1.032 istruttorie, invertendo un trend registrato negli anni precedenti a seguito di pur legittime opzioni operative, scaturite dalla necessità di rendere compatibile la scopertura di organico magistratuale con una scelta di predilezione dell’efficacia dell’intervento del Pubblico ministero, rispetto ad un approccio, definito “burocratico”, di gestione dell’Ufficio che avrebbe, invece, giustificato l’apertura di un numero sensibilmente più alto di istruttorie”. Per il procuratore Zingale “non sembra opinabile ritenere che l’attuale organico di magistratura della Procura siciliana, anche quello di diritto, sia oggettivamente inadeguato alla quantità e qualità di “domanda di giustizia” di cui l’Ufficio viene investito dall’ampio e notoriamente delicato territorio di competenza: segnalo – osserva – come, dell’ultimo concorso per l’assunzione di magistrati nella Corte, neppure uno sia stato assegnato alla Procura, e ciò pur conscio, sia chiaro, del fatto che altri uffici, in Italia, necessitavano, e forse anche più di quello siciliano, di nuove risorse umane e professionali”.

Lagalla: “Raccogliamo l’invito”

“L’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti è certamente l’occasione per ricordare il prezioso ruolo dell’Ente per il corretto funzionamento della Pubblica amministrazione. Perché chiunque sia preposto all’esercizio delle pubbliche funzioni, non può non rispondere della propria responsabilità, nel rispetto della legge e della comunità amministrata”. Così il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti, a Palazzo Steri. “È chiara l’esigenza di una maggiore celerità dell’azione amministrativa e per adempiere a tale obiettivo, raccogliendo l’invito del presidente della Corte dei conti, questa amministrazione comunale sta procedendo al reclutamento di nuovo personale e si è adoperata per garantire ai dipendenti migliori condizioni lavorative, prevedendo anche l’opportunità di indispensabili percorsi di aggiornamento”, conclude Lagalla. (ansa)


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