Cosa Nostra, "Ciccio Tempesta" impoverito - Live Sicilia

Cosa Nostra, “Ciccio Tempesta” impoverito

I carabinieri indagano sui beni del boss Francesco Domingo e trovano un tesoretto da 1 milione di euro
L'APPROFONDIMENTO
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Francesco Domingo all’inizio della sua carriera mafiosa era considerato una sorta di scapestrato, tanto da meritarsi di essere chiamato “Ciccio Tempesta” che era anche un po’ come dire “Ciccio Pasticcio”, famoso, ma negli anni ’70, testo musicale reso famoso da uno dei film della coppia Franco Franchi – Ciccio Ingrassia. Ma ben presto quel “Tempesta” a Castellammare del Golfo divenne sinonimo di altro, niente da ridere ma semmai c’era da stare attenti quando don Ciccio passava per il Paese e non lo si salutava o al bar non gli si offriva almeno un caffè.

Gli arresti tra gli anni ’80 e ’90 dei capi della famiglia mafiosa castellammarese, del calibro di Mariano Asaro, Michele Mercadante, o dello stragista Gino Calabrò, ben presto hanno fatto di don Ciccio Tempesta il capo assoluto di Cosa nostra castellammarese, e soprattutto da quando si era dato da fare per organizzare un summit tra due boss latitanti di grande rilievo, Gaspare Spatuzza, intanto arrestato e oggi collaboratore di giustizia (ha permesso di far scoprire gli intrallazzi sul finto pentito Scarantino) e Matteo Messina Denaro, che resta ricercato da 30 anni.

Nel giugno 2020 i Carabinieri sono tornati ad arrestare Francesco Domingo che tornato libero dopo una carcerazione per associazione mafiosa, aveva riorganizzato la cosca, era tornato a discutere di affari con Cosa nostra americana, puntualmente aggiornato sulle dinamiche della mafia d’oltreoceano, ed era tornato ad essere riverito per la sua cittadina, tanto anche da potere incontrare il sindaco, Nicola Rizzo, che per questa ragione è finito processato, assolto da favoreggiamento reale ma tornato imputato nel processo di appello che è ancora in corso.

Un arresto, eseguito nell’ambito dell’operazione Cutrara, che adesso ha avuto un seguito con un sequestro di beni contro don Ciccio Tempesta per oltre 1 milione di euro. I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani hanno dato esecuzione al provvedimento emesso dal Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione – su richiesta della Procura distrettuale di Palermo che ha anche chiesto per Domingo, per adesso ancora detenuto, la sorveglianza speciale. Tra i beni sequestrati una ditta individuale dedita alla viticoltura, terreni (tra cui quello in cui i Carabinieri avevano ritrovato armi e munizioni nell’ambito della citata operazione Cutrara), fabbricati rurali, un magazzino e 2 conti correnti


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