Sale a due il numero di imprenditori che colpiti dalla crisi, piegati dal peso dei debiti e consumati dalla disperazione, si sono tolti la vita nel catanese. Dopo Roberto Manganaro, anche Michele Calì di 58 anni a Santa Venerina si è suicidato. L’imprenditore soffocato dagli usurai e dal controllo dei Nas al suo allevamento di polli, si è sparato un colpo alla tempia.
Due giorni prima, nella notte di San Silvestro, Roberto Manganaro di 47 anni in preda all’esasperazione per il fatto di dover licenziare alcuni suoi dipendenti si è tolto la vita. L’uomo di 47 anni era titolare, insieme al fratello, di una “storica” concessionaria di moto fondata dal padre mezzo secolo fa a Catania. Gli affari dell’imprenditore, secondo le prime ricostruzioni, nell’ultimo anno avevano subito un pesante calo. Una situazione che lo aveva costretto a fare ricorso al licenziamento dei dipendenti, che considerava come una vera e propria famiglia.
Due tragiche storie che destano preoccupazione e creano allarme in un mondo imprenditoriale stretto dal morso della crisi. Due storie, ma non certo due casi isolati. Negli ultimi mesi in tanti, soprattutto imprenditori, hanno scelto di togliersi la vita.