CALTAGIRONE – Oltre 500 sono i tamponi rapidi rinofaringei somministrati dall’USCA di Caltagirone dopo la notizia di alcuni positivi all’interno di tre istituti scolastici della città di Sturzo. I controlli, che sono stati estesi anche ad altre categorie lavorative, si stanno svolgendo già da parecchi giorni e continueranno senza sosta almeno sino a sabato.
In due settimane si prevede di superare i 1000 tamponi
A Caltagirone si cerca di contenere il contagio da Covid19 ricorrendo ad una massiccia campagna di controlli al fine di ricostruire e quindi bloccare la catena di contagi iniziata circa 10 giorni fa con un improvviso aumento dei casi che hanno interessato anche docenti e alunni di due scuole.
I dirigenti scolastici, attendono adesso il nulla osta tramite la comunicazione dell’assenza di positivi per permettere il ritorno nelle aule ai propri alunni e la ripresa del regolare svolgimento delle lezioni.
Ospedale Gravina: 10 positivi
All’interno del Gravina Santo Pietro di Caltagirone i contagi salgono a 10. Medici ed infermieri sono risultati positivi al tampone e l’Asp3 di Catania ha dovuto in via cautelativa ridurre l’attività del reparto di cardiologia.
Fatti salvi i servizi essenziali della rete IMA il reparto di cardiologia che rimane aperto mantiene le attività non differibili, nel contempo non si registrano riduzione delle attività all’interno dei reparti di emodinamica e dell’Utic. Scongiurata grazie all’esito negativo di un tampone, l’ipotesi di contagio all’interno del reparto di chirurgia che era stato dato per certe qualche giorno fa. Sottoposti a tampone inoltre tutti i pazienti che erano transitati all’interno del reparto di cardiologia del nosocomio calatino.
Un dato, questo, che riporta alla memoria il focolaio scoppiato in pieno lockdown all’interno dell’Ospedale Gravina che però, a marzo era Covid Hospital.
Rsa Grammichele trasferita a Ramacca per far posto al “Covid hotel”
È di oggi la notizia che l’RSA di Grammichele, su indicazione della direzione dell’Asp3 verrà utilizzata come “Covid hotel”, luogo cioè indicato per la permanenza di coloro i quali, guariti ma ancora positivi possono essere trasferiti dal San Marco in attesa dell’esito negativo del tampone, utile al ritorno nelle proprie abitazioni.
I giovani e la catena dei contagi
Si attende adesso, per il fine settimana, la fine dello screening che darà una mappatura più chiara ed evidente della catena dei contagi. È pur vero, così come evidenziato dalla responsabile dell’Usca di Caltagirone dott.ssa Angela Maria Fiumara e dalla commissaria ad Acta dott.ssa Giacoma Di Martino che ad una curva epidemica che può apparire sovrapponibile ai dati dei mesi più “difficili” abbiamo però un indice di ospedalizzazione bassissimo e una diversa età dei contagiati. L’età giovane della stragrande maggioranza dei positivi in queste ultime settimane dimostra come la poca accortezza dimostrata da molti non ha certo favorito la riduzione dei contagi e anzi li abbia facilitati. Dai rientri delle vacanze nel periodo estivo ad oggi, i giovani sono risultati i più esposti al virus sebbene per lo più tutti o asintomatici o con sintomatologie lievi. Oggi la raccomandazione è quella di avere cautela e di rispettare le norme sull’utilizzo della mascherina e sul divieto degli assembramenti. L’unico timore è che con il virus possano entrare in contatto soggetti con sintomatologie pregresse importanti che potrebbero non superare agevolmente o senza adeguata ospedalizzazione un’infezione da Covid19. Per le prossime settimane sarebbe in corso di definizione l’idea di uno screening a tappeto da effettuare nelle scuole, azione che sarebbe utile per prevenire ogni forma di contrazione del diritto allo studio.