Covid, crescono i ricoveri "Avviato piano di ampliamento"

Covid, crescono i ricoveri|”Avviato piano di ampliamento”

Intervista al responsabile del Reparto di Malattie Infettive del San Marco, Arturo Montineri.

CATANIA – Fare una fotografia plastica è quasi impossibile, perché al reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale del San Marco di Librino “la situazione – relativa ai pazienti affetti da Coronavirus – è molto dinamica”.

Incremento nei ricoveri

Per alcuni minuti, riusciamo a strappare dalla corsia, il direttore Arturo Montineri che ammette: “Nell’ultimo periodo c’è stato un incremento nei ricoveri dei positivi al Covid-19. Ma ce lo aspettavamo con l’arrivo della stagione autunnale”. I posti in rianimazione sono quasi full, così come in reparto. “Il quadro clinico, relativo anche alle fasce d’età, dei ricoverati è simile a quello del primo periodo dell’emergenza sanitaria”, afferma. 

“Tuornover tra ricoveri e dimissioni”

Numeri? “Ritengo che dare cifre non sia corretto perché la situazione cambia di ora in ora. Anche mentre parliamo – spiega Montineri – stiamo disponendo delle dimissioni e ci potranno essere nuovi ricoveri. C’è un tournover che rende – ribadisce il direttore – la situazione molto dinamica”.

Il Covid Hospital

Al San Marco non c’è mai stato un fermo rispetto alla pandemia, in quanto è rimasto – a differenza degli altri nosocomi – il Covid Hospital di riferimento per molte province della Sicilia orientale anche dopo il lockdown. Da qualche settimana, però, anche il Garibaldi è entrato nel circuito delle cure ai pazienti Covid. 

“Avviata pianificazione”

I numeri dei contagi crescono, ci sono strategie sulla tenuta del sistema sanitario? “C’è una pianificazione e abbiamo dei piani alternativi che abbiamo già approntato e che stiamo avviando”, assicura Montineri. “È stata già studiata una programmazione che prevede un ampliamento dei posti letto destinati al Covid”, aggiunge. 

“Ossigeno e anticoagulanti”

I mesi passano e gli studi sulle cure vanno avanti. “Al momento le terapie farmacologiche che erano state adottate nel primo periodo sono state molto ridotte”, argomenta Monteneri. “Ossigeno e anticoagulante sono le principali vie di intervento”, chiosa il direttore. 

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