PALERMO– I presidenti dei sette distretti produttivi riconosciuti dalla Regione, che riuniscono oltre 700 aziende dell’agroalimentare e del comparto ittico, dando lavoro ad oltre 9mila addetti e producendo in Sicilia un fatturato annuo complessivo di quasi 1,2 miliardi di euro, chiedono al presidente della Regione Crocetta un incontro urgente per non perdere una quota di oltre 100 milioni di euro fondi comunitari del PO FESR 2007-2013. Dei 140 milioni di euro a disposizione del comparto agroalimentare e di quello ittico dell’Isola, ad oggi ne sono stati infatti impegnati appena quaranta. “Che non sono stati ancora neanche spesi – dichiara Federica Argentati, presidente del Distretto denominato ‘Agrumi di Sicilia’ –, ma soltanto ipoteticamente impegnati nei settori che rappresentiamo”.
Dal Distretto degli Agrumi, che coinvolge circa sei province siciliane, a quello della Pesca (Agrigento e Trapani), da quello dei Cereali (Enna, Catania e Caltanissetta) a quello Avicolo e Caseario (Ragusa) e poi quello del Ficodindia (calatino, CT) e della Carne Bovina (Madonie e Palermo), tutti i sette Distretti Produttivi denunciano una mancanza di prospettive che rischia, nel caso in cui non si arrivi a destinare la restante parte dei fondi comunitari alle imprese, la perdita di quasi un quinto dei posti di lavoro, con conseguente diminuzione del fatturato annuo complessivo del settore agroalimentare da 1,2 miliardi a 900 milioni.
“Siamo stanchi di incontri interlocutori con i vari assessori” rilancia il presidente del Distretto ‘Carne Bovina’, Salvatore Restivo. “Visto il perdurare della mancanza di programmazione da parte della Regione Siciliana – prosegue Restivo –, ed a fronte di una crisi economica che sta determinando la chiusura di centinaia di imprese nell’Isola, chiediamo un incontro urgente al governatore Crocetta. Hanno meno di venti giorni per decidere se la Sicilia avrà o meno un futuro produttivo”.
Duro il parere in merito del presidente di Coldiretti Sicilia, Alessandro Chiarelli: “È una vicenda che può solo amareggiare. I Distretti nascono per fare filiera e per creare sviluppo e ricchezza in settori come quello agroalimentare ed ittico. Inutile girarci intorno: servono soldi per implementare un settore come quello agricolo, che crea lavoro e ne può creare ancor di più, anche a livello di occupazione giovanile. Crocetta – prosegue Chiarelli – non si può permettere di lasciare indietro il settore agricolo ed ittico, lasciando tutto nelle mani dell’Assessore Cartabellotta, senza destinarvi fondi. Bisogna dare seriamente un valore ai Distretti, mettendo in campo tutte le risorse necessarie e non tralasciando una quota tanto importante come quella dei fondi comunitari. Al momento, è palese che non ci sia alcun interesse sui Distretti. Si parla di agroalimentare per farsi belli ma si stanno in realtà lasciando morire l’agricoltura e la pesca. La situazione – conclude il presidente regionale di Coldiretti – è, allo stesso tempo, preoccupante e pericolosa”. I sette presidenti dei distretti produttivi hanno intanto annunciato, per sabato 14 dicembre a Catania, una conferenza stampa per illustrare ai giornalisti la mancanza di azioni e di progetti concreti da parte della Regione Siciliana per accedere ai fondi europei.