“Spero che l’azienda riveda le sue posizioni e garantisca al personale il diritto di precedenza nell’eventualità che qualche imprenditore, che esorto a farsi avanti, rilevi l’attività”. Dopo la chiusura del primo incontro tra la Fisascat Cisl, la Filcams Cgil e i proprietari dell’impresa palermitana di bricolage, la “Fabbrica delle Idee”, I timori di Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl Sicilia, partono dall’intenzione degli stessi titolari dell’impresa di proseguire verso la chiusura dell’azienda con un licenziamento “dilazionato” dei 24 dipendenti. Si procederà, cioè, “con la riduzione del personale in quei reparti in cui – scrive la Fisascat Cisl in una nota – esaurendosi le merci, non vi è
più la necessità del pieno organico”.
Come riportato da una nota del sindacato, inoltre, i titolari del centro di bricolage non hanno neanche accettato l’inserimento, in un eventuale contratto di cessione
dell’attività, della clausola che obbligherebbe il nuovo acquirente all’assunzione dei lavoratori. Secondo la nota diffusa dalla Fisascat Cisl, l’azienda ha motivato questa scelta sottolineando “le difficoltà di trovare imprenditori interessati all’acquisto o all’affitto dell’attività, in presenza di una clausola di questo tipo”. “Non vorrei – sospetta la Calabrò – che il titolare della ‘Fabbrica delle Idee’ che è anche il proprietario del fondo in cui sorge l’azienda, abbia intenzione di chiudere tutto con l’obbiettivo, una volta cessati i vincoli con i lavoratori, di aprire una nuova attività”.
dell’attività, della clausola che obbligherebbe il nuovo acquirente all’assunzione dei lavoratori. Secondo la nota diffusa dalla Fisascat Cisl, l’azienda ha motivato questa scelta sottolineando “le difficoltà di trovare imprenditori interessati all’acquisto o all’affitto dell’attività, in presenza di una clausola di questo tipo”. “Non vorrei – sospetta la Calabrò – che il titolare della ‘Fabbrica delle Idee’ che è anche il proprietario del fondo in cui sorge l’azienda, abbia intenzione di chiudere tutto con l’obbiettivo, una volta cessati i vincoli con i lavoratori, di aprire una nuova attività”.
“Stiamo registrando un’altra vittima di questa crisi economica – ha infine commentato Mimma Calabrò – che falcidia il nostro territorio. In queste circostanze penso sempre ai drammi vissuti da quelle famiglie che improvvisamente perdono la loro fonte di reddito”