ROMA – “L’assurda contraddizione tra l’odierna sentenza civile di Cassazione e quella penale della stessa Cassazione è l’ennesima dimostrazione che in Italia la giustizia non funziona”. Lo afferma il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, a proposito della sentenza della Suprema Corte. “Come cittadino – prosegue Tricarico – sono allibito nello scoprire che la Cassazione abbia confermato gli esiti paradossali di un procedimento civile davanti a un giudice monocratico in forma prevalentemente scritta rispetto a quelli di un procedimento penale con 1.750.000 pagine di istruttoria, 4.000 testimoni, 277 udienze in contraddittorio diretto tra le parti. A questo, purtroppo – conclude – temo non sia estranea l’incapacità dello Stato di difendersi in giudizio”.
La decisione della Cassazione “ha ribadito la verità, togliendo ogni altra possibile valutazione”. E’ il commento di Daria Bonfietti, presidente dell’associazione familiari delle vittime della Strage di Ustica. Ora “speriamo che si tolga ogni reticenza” nel capire “chi è stato ad abbattere il Dc9”. Per farlo, occorre “che il Governo del mio Paese si attivi per farsi dare risposte” dagli stati esteri. La Cassazione “ribadisce definitivamente, e voglio sottolineare che non lo dice per la prima volta, la ricostruzione della sentenza ordinanza del giudice Priore”, ha proseguito Bonfietti. E cioé che l’aereo fu abbattuto “in un episodio di guerra aerea. Noi lo sapevamo da allora”. E la Cassazione “ha semplicemente letto le carte” e ora dice “che bisogna risarcire i parenti”. Allora “l’avvocatura dello Stato, invece che ricorrere alla sentenza di primo grado che dava la responsabilità ai ministeri, penso che potesse attivarsi in maniera più proficua per trovare chi sono i responsabili. Perché se sappiamo come è successo, ancora non sappiamo chi è stato. La presenza di altri aerei nei cieli quella sera è data per certa”.
“Ho già contattato l’avvocatura dello stato per la costituzione di parte civile della Regione Sicilia e l’avvio di un procedimento per rafforzare la richiesta di risarcimento dei danni a favore delle famiglie delle vittime”, lo ha detto il presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta a Bruxelles. “Una sentenza che fa chiarezza e dice ciò che gli italiani pensano da anni, che quello era stato un missile. Il nostro dolore è anche più forte – ha proseguito Crocetta – perché sapere che degli esseri umani hanno perso la vita per una manovra militare ci fa molta più rabbia. Non è stato un incidente fatale ma qualcosa che si poteva evitare”.
“Sono al fianco dei familiari di tutte le vittime della strage aerea di Ustica che, finalmente, dopo quasi 33 anni di misteri, potranno avere una prima fetta di giustizia”. Con queste parole Sonia Alfano, Presidente della Commissione Antimafia Europea, esprime il proprio apprezzamento per la decisione della Corte di Cassazione che, in sede civile, ha stabilito che l’incidente aereo in cui persero la vita 81 persone la sera del 27 giugno del 1980, fu causato da un missile e non da un’esplosione interna. “E’ giusto e sacrosanto – sottolinea l’on. Alfano – che adesso lo Stato risarcisca i familiari di tutte quelle vittime. Visto che, come ha stabilito l’Alta Corte, lo Stato stesso è responsabile di non avere garantito, con sufficienti controlli radar civili e militari, la sicurezza di quelle 81 persone. E’ soltanto una prima sentenza definitiva, per di più civile. Ma é un risultato ugualmente importante per chi in sede penale non ha ancora avuto giustizia per la morte dei propri cari, coinvolti loro malgrado in una terribile vicenda che rimane ancora avvolta nel mistero”.
“In attesa di leggere le motivazioni della Cassazione Civile che condanna lo Stato per Ustica, si deve rilevare che secondo quanto anticipato dalle agenzie, la Cassazione Civile sarebbe pervenuta a conclusioni diametralmente opposte a quelle della Cassazione Penale, che assolvendo i Generali dell’Aeronautica, valutò non esistere nessun indizio che accrediti la tesi che l’aeromobile sia stato abbattuto da un missile. Viceversa secondo tutte le Commissioni di inchiesta che si sono interessate del caso, l’aereo è esploso a causa di una bomba collocata nella toilette di bordo, mentre si è accertato che al momento della caduta non c’erano altri aerei nei pressi del DC9 dell’Itavia”. Lo afferma l’esponente del Pdl Carlo Giovanardi in una nota. Giovanardi sostiene da tempo la tesi della bomba a bordo dell’aereo che precipitò nelle acque di Ustica. Tanto che in una diretta tv nel giugno del 2012 abbandonò gli studi televisivi per protestare contro chi sosteneva invece la teoria del missile.
“Bene la sentenza della Cassazione sulla strage di Ustica ma da 32 anni mancano giustizia e verità su quanto accadde, sui depistaggi da parte di settori dello Stato, sulle stragi come sui rapporti tra mafia e politica. Bisogna abolire completamente il segreto di Stato per far luce su Ustica come sugli altri aspetti oscuri della storia del nostro paese”. Così Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista e Giovanni Russo Spena, responsabile nazionale Giustizia di Rifondazione comunista in una nota.
“Finalmente la giustizia italiana si é pronunciata in forma definitiva sulla tragedia di Ustica, confermando la verità storica già acclarata sulle responsabilità dello stato italiano”. Lo afferma l’eurodeputato del Pd, Sergio Cofferati. “A questo punto – prosegue Cofferati è necessario che il futuro Governo riprenda l’iniziativa nella sede europea anche sottoscrivendo la Convenzione del 29.5.2000, relativa all’assistenza giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri della Ue, e chiedendo agli Stati membri che hanno presumibilmente avuto un ruolo in quella tragica notte di rendere noto ciò che conoscono e che riguarda le azioni della loro aeronautica e delle loro forze armate al fine di chiarire completamente le dinamiche e le responsabilità di quella tragedia, rendendo cosi giustizia alle famiglie delle vittime”, conclude.
“Esprimo enorme soddisfazione per la sentenza formulata dalla Cassazione in merito alla strage di Ustica. Dopo 33 anni si rende finalmente giustizia alla memoria delle 81 vittime che persero la vita sul DC9 Itavia, e si rende merito al lavoro dei loro familiari, che da sempre lottano perché si faccia luce su uno dei momenti più oscuri della storia del nostro Paese”. Lo afferma il sindaco di Bologna Virginio Merola in una dichiarazione. “La sentenza – aggiunge il primo cittadino – pone un punto fermo, una prima verità. L’aereo fu abbattuto da un missile, così come sostiene da sempre l’Associazione dei parenti delle vittime. Lo Stato ora dovrà assumersi le proprie responsabilità. Spero che questo sia il primo importante passo verso la piena verità sulla strage, una verità che da troppo tempo tutti attendiamo”.
“Finalmente la sentenza che aspettavamo da anni e fa luce su una delle pagine più vergognose della nostra storia” così Antonio Borghesi, presidente dei deputati di Idv e candidato con Rivoluzione civile, commenta la sentenza della Cassazione sulla strage di Ustica. “Forse l’onorevole Giovanardi, che stigmatizzò come pretestuose le mie richieste di cancellare il segreto di stato sulla vicenda, smetterà finalmente di parlare ricostruzioni ascrivibili alla categoria del romanzo o della fantapolitica. Rimane un dato su tutti. Trentadue anni per fare avere la verità sono troppi. E’ ora di abolire il segreto di stato, perché la ricerca della verità diventi una regola” conclude.