BRUXELLES- Il governo aveva salutato la riprogrammazione del Fesr come uno dei successi più immediati della giunta. Ma quel progetto, ieri, ha subito uno stop dalla Commissione europea, che ha fortemente criticato le finalità cui erano destinati i Fondi, congelando, di fatto, 4,4 miliardi del Fesr. Ma non solo. L’Europa ha bloccato anche un finanziamento da 257 milioni di euro destinato alla Formazione. La Ue ha verificato l’inesistenza di alcune certificazioni per corsi organizzati tra il 2002 e il 2006. In quel periodo, il dirigente generale era Patrizia Monterosso, attuale Segretario generale della Regione. Quei soldi, però, la Regione le ha già avanzate agli enti. Così, l’unica strada percorribile oggi appare quella di un negoziato con l’Ue.
Alza la voce e si “ribella”. Il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta non digerisce l’impostazione “scriteriata” dei “burocrati europei” che per la programmazione dei fondi strutturali applicano “un modello astratto, valido per tutti, ma inadeguato” per la sua Terra. La risposta del commissario Ue alle Politiche regionali Johannes Hahn non tarda ad arrivare: “Non applichiamo la politica della ‘taglia unica’”, afferma il suo portavoce Shirin Wheeler. “Ci preme che gli investimenti Ue siano usati nel modo migliore per creare posti di lavoro duraturi e promuovere la crescita della Sicilia”. E’ quasi con un’ora di ritardo che Crocetta inizia la conferenza stampa nella sede della delegazione di Bruxelles. Si é attardato in un incontro con i funzionari delle Politiche regionali della Commissione. Con loro ha parlato della rimodulazione dei fondi strutturali. Ma quando se ne vanno, è arrabbiato, e si chiude nel suo studio per qualche minuto. Crocetta annuncia di aver revocato un appalto ad un’azienda in odore di mafia, il secondo in due giorni. Ma pian piano il suo discorso scivola verso la protesta: “Alla Commissione dicono di non volere più investimenti su gomma, ma la Sicilia non è la Germania. Da noi mancano autostrade e ferrovie”.
La politica Ue, “fatta così rischia di cristallizzare la storia. Fissa il gap economico nord-sud, emargina le regioni meridionali”, sottolinea il presidente. Poi racconta dell’obiezione Ue per la mancata programmazione in energie rinnovabili. “Abbiamo previsto un grosso investimento con dei prestiti. L’ho spiegato, ma sono burocrati. Ognuno deve far tornare i suoi ‘conticini'”. “Sono un europeista convinto – aggiunge -. Questa però non è l’Europa che avevo pensato”. Alla Commissione sono piuttosto sorpresi. E qualche ora più tardi rispondono punto per punto. “C’é posto anche per progetti infrastrutturali – spiega Wheeler -. Ma quello che ci interessa è che nella riprogrammazione degli investimenti Ue, si ottenga il giusto mix di politiche”, (sostegno per le energie rinnovabili, promozione ambiente, ricerca e sviluppo). “La strategia globale e la selezione delle principali aree di investimento – aggiunge la portavoce di Hahn – è al centro di un dialogo, e di scambio tra i partner. Non abbiamo alcun dubbio che potremo continuare la discussione in corso, con questo spirito di collaborazione in maniera che i fondi comunitari siano spesi nel modo più efficace per la Sicilia”. Perché, conclude: “condividiamo gli stessi obiettivi, per migliorare la vita delle persone, dare loro la speranza nel futuro e creare posti di lavoro”.