Il grande patto dell'energia| e il conflitto d'interessi - Live Sicilia

Il grande patto dell’energia| e il conflitto d’interessi

Il governatore a Bergamo per illustrare il progetto per le energie rinnovabili: "Hanno già aderito 250 comuni". Al vertice della cabina di regia chiamata a gestire il progetto c'è il consulente Antonello Pezzini. Che però....

PALERMO – Ha scelto Bergamo per lanciare il grande patto per l’energia: “Diventeremo la regione con i maggiori investimenti in questo settore” ha promesso il governatore Rosario Crocetta. Al suo fianco ieri, a fare gli onori di casa, l’assessore al Turismo Michela Stancheris, bergamasca di nascita, come Antonello Pezzini, l’altro ospite della sede orobica di Confartigianato. E’ lui, il professore scelto da Crocetta per guidare la cabina di regia per gli affari energetici, il grande tessitore, l’uomo che sta spingendo i comuni a risparmiare sul consumo di elettricità e che potrebbe far dirottare verso la Sicilia un fiume di soldi, 5 miliardi di euro per l’esattezza. Crocetta gli ha appena rinnovato la consulenza al vertice della cabina di regia, un incarico da poco più di 4000 euro al mese che Pezzini condivide con Rosario Lanzafame e Salvatore Lupo.

Obiettivo è quello di coinvolgere quanti più comuni siciliani nel Patto dei Sindaci, il progetto dell’Unione Europea per il risparmio energetico finanziato dalla Bei, la Banca europea degli investimenti. Il governatore a Bergamo ha usato toni trionfalistici: “La Sicilia da fanalino di coda diventerà un modello. Abbiamo lanciato un progetto al quale hanno già aderito 250 comuni (per l’esattezza, ad oggi, il sito del Patto ne conta 174, ndr) e diventeremo la regione italiana con i maggiori investimenti in questo settore. Ogni comune diventerà luogo di produzione di energia per edifici pubblici e in una seconda fase potrà addirittura vendere energia a prezzi competitivi”.

Già, ma riusciranno i Comuni, alle prese con buchi di bilancio e carenze di personale, a portare avanti progetti che per la loro specificità hanno bisogno di professionisti qualificati? A dare una mano alle amministrazioni potrebbero essere le ESCO, Energy Service Company, aziende private che lavorano nel campo dell’energia sostenibile e che garantiscono al posto dei Comuni i requisiti richiesti dalla Bei e fornendo alle amministrazioni i progetti “chiavi in mano”. La Banca europea degli investimenti per concedere ai comuni finanziamenti a tasso agevolato (lo 0,60% annuo da ripagare in 10-30 anni grazie ai risparmi sulla bolletta energetica) chiede infatti almeno tre condizioni: che le reti energetiche siano di proprietà dei comuni, che i bilanci delle amministrazioni siano in ordine, che vi sia la capacita’ di progettare l’intervento. Se il Comune non dovesse farcela a rispettare questi impegni ecco la via d’uscita delle ESCO che, in cambio delle garanzie, si terranno una parte dei profitti.

Un bel business, considerato che sul piatto, potenzialmente, ci sono 5 miliardi di euro. E su questo punto si innesta la polemica. Che gira proprio intorno a Pezzini, il quale nel mondo delle energie alternative ha fatto affari per lungo tempo. Attraverso la Smart Grid Srl proprio di Bergamo, società che si occupa appunto di consulenze in campo energetico. E cosa fa la Smart Grid? Lo ha rivelato il mensile S di qualche mese fa, in un’inchiesta firmata Claudio Reale: assiste i comuni per la realizzazione di piani energetici. Anche quelli siciliani. Almeno così si evince da una determina dirigenziale del 28 dicembre scorso (la numero 251/2012) con la quale il comune di Villalba (Caltanissetta) ha affidato “l’incarico professionale al prof. Antonello Pezzini, in qualità di legale rappresentante della Smart Grid Srl, per le attività di assistenza all’utilizzo del programma dell’Unione europea – Fondi Bei – denominato Covernant Majors”. Esattamente il Patto dei Sindaci sponsorizzato da Crocetta.

Pezzini senior non è però l’unico in famiglia ad avere interessi nel settore dell’energia. Come ricostruisce “S” anche il figlio, Giuseppe, fino al 5 luglio 2011 sedeva nel consiglio d’amministrazione di una Esco, la Dedalo, sempre di Bergamo. Proprio l’azienda che oggi sembra in pole position per gestire le consulenze in alcuni dei 174 comuni siciliani che hanno aderito al Patto. L’ombra di un conflitto d’interessi che proprio Pezzini ha cercato di scacciare replicando all’inchiesta del mensile: “Da quando ho assunto l’incarico per la Regione – ha detto – ho interrotto tutte le mie attività in Sicilia. La determina del Comune di Villalba non è mai stata varata. E da un pò di tempo mio figlio non ha più nè interessi nè partecipazioni nella Dedalo”.

Lo stesso Crocetta, in una conferenza stampa convocata l’8 aprile scorso, difese a spada tratta Pezzini: “La Regione non vuole fare nessun affare col Patto. Ma non vogliamo nemmeno che lo facciano altri, per di più vestendo i panni dei moralizzatori. Il figlio di Pezzini ha un’impresa? E allora? Non si può? Pezzini ci sta aiutando a tenere i contatti con gli organismi europei. Pezzini si occupa di queste cose, a livello europeo, da vent’anni. Gli diamo duemila euro al mese e non c’è incompatibilità, visto che la Regione non deve predisporre i bandi, ma solo dire ai Comuni come devono comportarsi per partire col progetto”.

Sarà ma la polemica sembra solo agli inizi. Rinfocolata dal Movimento 5 Stelle. Già pochi giorni dopo la nascita della cabina di regia, alcuni deputati grillini in un’interpellanza si chiedevano perchè “invece di procedere al completamento della struttura interna esistente, si e’ costituita questa cabina di regia che potrebbe anche pesare non indifferentemente nelle gia’ asfittiche casse della regione”. Ora i grillini rilanciano e il Movimento 5 Stelle la settimana prossima presenterà all’Ars una nuova interrogazione parlamentare sul ruolo della Cabina di regia guidata da Pezzini e sulle condizioni per la conversione energetica dei Comuni.


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