Crolla il tetto al Vittorio Emanuele II. E le lezioni si tengono anche in corridoio. È bastata le prima, seppur intensa pioggia autunnale per mettere in seria crisi gli edifici scolastici palermitani. E, ad ottobre già inoltrato, i problemi, invece di risolversi, si moltiplicano.
I primi segnali di “cedimento” della struttura di della succursale di via del Giusino, lo scorso 16 settembre, quando, al loro arrivo a scuola, alunni e docenti hanno notato che lungo le pareti di due aule e del locale bagni scorreva una notevole quantità d’acqua. A quel punto, è scattato lo sgombero dell’intera area. Subito dopo il controsoffitto in cartongesso di una di queste aule è venuto giù. Qualche ora dopo sul posto è intervenuta una squadra di operai e tecnici della Provincia di Palermo che ha aspirato l’acqua con l’ausilio di pompe idrovore.
Da allora, non si è fatto ancora molto. Certo, sono già iniziati i lavori di ristrutturazione del tetto e di ripristino del controsoffitto dell’area interessata, ma, come chiarisce il dirigente scolastico Luigi Affronti, “il problema è esteso a tutti e due i plessi dell’istituto. Una settimana dopo il crollo, l’acqua ha iniziato a gocciolare dai tetti della sala professori, dell’aula magna e di altre classi della succursale, ma anche dell’aula magna, di una classe e della segreteria della sede centrale. L’intervento della Provincia ha ripristinato l’agibilità della segreteria, ma alcune classi di un’altra area dell’edificio di via Collegio Giusino appaiono in condizioni precarie, tanto che abbiamo pensato di monitorarle noi stessi forando in diversi punti i controsoffitti ed evitare in questo modo l’accumulo di acqua piovana”.
Gli alunni di sei classi si trovano attualmente dislocati negli spazi disponibili dei due plessi dell’istituto: corridoio e aula magna di entrambi i plessi, anch’essi a rischio di crollo per le infiltrazioni.
Ad essi si aggiungeranno gli studenti di altre sette classi la cui struttura appare in condizioni precarie.
Per scongiurare la catastrofe, il collegio dei docenti ha stabilito, mantenendo il medesimo monte ore, la riduzione della settimana scolastica a cinque giorni e la turnazione del giorno libero delle classi.
“Lunedì mattina – continua Affronti – ci recheremo in Provincia dagli assessori Salvatore Cerra (titolare dell’assssorato agli interventi
manutentivi di edilizia scolastica) e Alessandro Anello (assessore alla nuova edilizia scolastica, logistica e sicurezza scolastica) e chiederemo loro non solo la concessione di aule disponibili negli istituti con decremento di iscrizioni o nelle caserme che si trovano vicino alla nostra scuola, ma anche di interessarsi seriamente ai problemi dell’istituto. Già da dieci anni chiediamo che vengano effettuati i lavori di messa in sicurezza e a norma dei due plessi dell’istituto, ma non abbiamo mai ottenuto risposte concrete. I due edifici -conclude – hanno bisogno di un intervento radicale e risolutivo.Le infiltrazioni non sono l’unico problema, l’impianto elettrico è obsoleto, tanto che si è verificato qualche cortocircuito, non c’è una scala antincendio, l’ascensore non è praticabile e quando si infortuna un ragazzo dobbiamo trasferire l’intera classe nelle aule a piano terra”.
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