PALERMO – Il tono ammaliante, tra il simpatico e lo sfrontato. Lo sguardo fiammante del guru religioso, di chi ti guarda e vorrebbe convertirti all’istante. Il lessico è ricercato, da uomo di ottima cultura. Ma spesso finisce col divagare diventando vittima dell’esaltazione verbale. Comunque la si pensi, il generale Antonio Pappalardo, da Palermo, è diventato un personaggio a livello nazionale. Oggi è tornato in piazza Montecitorio, a Roma, con il suo Movimento di liberazione Italia, a protestare contro quella che definisce una classe politica di “abusivi”. E ha arringato alla folla: “Sono un carabiniere, voglio il ripristino della legalità”. Il suo sarà un sit-in a oltranza, fino a quando non si scioglierà il Parlamento come “esecuzione della sentenza della Corte Costituzionale” nei confronti dell’Italicum. E giù applausi, cori e ovazioni da parte dei sostenitori. Soprattutto sul web.
Sì, perché uno come lui o lo si adora o lo si detesta… E in questo il popolo dei social si divide quasi equamente. I suoi baffoni grigi e la parlantina veloce hanno conquistato il web a forza di bordate iconoclaste, di cui la politica è la vittima preferita, ma anche di consigli spirituali (“andate a Gerusalemme”), lezioni scientifiche sugli universi paralleli e le improbabili conversazioni con il pappagallo Romeo.
Pappalardo, Generale dei carabinieri in pensione, non è nuovo alla politica.Negli anni successivi al servizio nell’Arma ha indossato i panni del politico, diventando anche sottosegretario: è stato vicino ad Alleanza nazionale e deputato con il partito Socialdemocratico. E’ stato anche un simpatizzante dell’autonomismo siciliano di Raffaele Lombardo, così come del movimento dei Forconi. Attorno a Pappalardo si sono aggregati negli anni gli indipendentisti, i templari e altre fazioni di protesta: sempre pronti a manifestare, a fare la “rivoluzione del popolo”.
Ma l’apice della carriera politica l’avrebbe raggiunto forse nel 2012, se si fosse realizzato il sogno di diventare il sindaco della sua Palermo (GUARDA L’INTERVISTA A LIVESICILIA). Tentò al grido di “a Palermo serve un sindaco carabiniere”, e promise che per 5 anni “avrebbe dato il sangue”. “Gratis”, puntualizzò, lasciando intendere che non avrebbe percepito alcuna indennità. Tentò, ma gli andò male. Anzi malissimo, dato che non riuscì a presentare la sua lista ‘Il Melograno’ .
Da un anno è il leader del Movimento liberazione Italia e punta a trasformare la nazione nel “Paese della pace”. Ma per farlo ancora una volta riporta la “rivoluzione” in piazza. E continua a pubblicare i suoi video su Youtube, in cui denuncia di essere “sorvegliato dalla Digos” e sciorina invettive ai politici. Il web ormai lo ha incoronato come una star. Oggi a piazza Montecitorio ha presentato un atto di diffida per il presidente della Repubblica e l’ha consegnato a un esponente delle forze dell’ordine: “Mattarella deve sciogliere questo parlamento abusivo”. I quotidiani hanno colto la palla al balzo, gli hanno dedicato ampio spazio non lesinando ironie. La rete invece è tornata a scatenarsi e l’indice di visualizzazione dei suoi video è schizzato di nuovo alle stelle.