PALERMO – Nessuna sconfitta, semmai “una grandissima vittoria”. Nessun errore, “tranne quello di aver tirato nella polemica Mario Butera”. Nessuna polemica con il sindaco Leoluca Orlando, a cui rimprovera “solo di non essere interessato al 2022”. Giusto Catania torna in giunta, o almeno torna pienamente operativo nella squadra di governo del comune di Palermo (“Ho chiesto che non mi siano pagati questi giorni in cui sono stato sospeso”), forte del sostegno incassato dall’assemblea di Sinistra Comune di sabato scorso. “Un’assemblea come non se ne vedono negli altri partiti – assicura l’assessore alla Mobilità – In cui fortunatamente non tutti la pensano allo stesso modo, ma da cui fortunatamente siamo usciti con un documento unico. La nostra assemblea è una risorsa e tornerà a riunirsi dopo il vertice di maggioranza”.
La crisi nella maggioranza di Palazzo delle Aquile sembra solo un ricordo, ma gli effetti sono ancora ben presenti: Sinistra Comune ha accusato il colpo dopo lo scontro sul bilancio, ma adesso prova a rilanciare con il suo uomo di punta. “Noi non siamo stati isolati – spiega Catania, incaricato di fornire un’altra versione dei fatti rispetto a come li ha raccontati la stampa – Semmai abbiamo ricostruito l’alfabeto della politica in città, non votando abbiamo detto stop all’ambiguità. Col senno del poi Sinistra Comune ha azzeccato ogni mossa, tranne una di cui mi assumo personalmente la responsabilità: tirare nella polemica il presidente di Amg”. Ma al netto di questo, nelle parole di Catania non c’è alcuno spazio per l’autocritica.
“Noi abbiamo posto tre grandi questioni: ci sono ancora una maggioranza e una giunta politica? C’è un programma di governo? Vogliamo fare chiarezza politica sul futuro? – dice ancora Catania – A due questioni il sindaco ha già risposto dicendo che l’unica maggioranza è quella del 2017, non ci sono spazi per maggioranze diverse nate in consiglio, e chiarendo che eventuali allargamenti vanno decisi all’unanimità. Ma noi non vogliamo alleanze con Forza Italia, né con i nipotini di Cuffaro. Altra cosa sono i 5 stelle, siamo stati i primi ad aprire ai grillini: abbiamo perfino votato Forello vicepresidente”.
Il nuovo appuntamento per Sinistra Comune adesso è il tanto annunciato vertice di maggioranza che però ad oggi non è stato fissato e, visto quanto sta accadendo, potrebbe essere anche rinviato sine die. “Non siamo stati noi a rifiutarci di partecipare ai vertici di maggioranza – continua l’assessore – ma a questo punto vogliamo affrontare tutte le questioni, non solo il tram”. Già, il tram su cui adesso rischia di consumarsi un nuovo strappo: il sindaco non solo ha chiarito che si farà, ma si è anche detto pronto a sacrificare la linea E1 che collega viale Francia allo stadio. Esattamente il contrario di quello che vorrebbe Sinistra Comune.
“Il tram ha ricevuto tutti i pareri – argomenta l’assessore – E’ come se vado a farmi un vestito su misura e, al momento di pagare, contratto sul prezzo e chiedo di togliere una manica per risparmiare: chi comprerebbe un vestito monco? Orlando ha fatto questa ipotesi per quello che è successo in consiglio, ma questo ci spinge ancora di più ad aprire una seria discussione sul tram che è della città e su un progetto che non è di Sc, ma del sindaco. Tutti sono per fare il tram, il problema è se si vuole un progetto funzionale o azzoppato”.
Catania evita però ogni polemica con il primo cittadino: “È stato rispettoso della nostra posizione politica, non ci ha messo le dita negli occhi, non ha preso le mie deleghe, ha rispettato il nostro dibattito interno e ha risposto alle nostre questioni dicendo che un pezzo di maggioranza non può discutere con le minoranze e poi proporre il risultato agli alleati. La verità è che il problema della maggioranza non è nato col bilancio o col tram ma serpeggiava da settimane, anzi da mesi, come dimostra la bocciatura nel piano delle alienazioni dell’emendamento sul mercato ittico che il sindaco aveva concordato con l’Autorità portuale”. L’unico appunto è semmai sul futuro: “Quando Orlando dice di non essere interessato al 2022 sbaglia, noi governiamo la città dal 2012 e vogliamo evitare di disperdere questa visione, non vorremmo ritrovarci con le automobili in via Maqueda o parcheggiate in tripla fila in piazza Bellini. Il 2022 non sarà affar suo, ma è affar nostro e su questo vogliamo confrontarci”. Catania evita ogni polemica anche con il Pd, che pure ha votato il bilancio: “Abbiamo ricevuto attestati di stima dai democratici, da Articolo 1, dal soggetto di Ninni Terminelli, dalla Cgil, per questo lanceremo una grande assemblea pubblica che parli alla città insieme alle forze di sinistra”.
Il documento votato dall’assemblea elenca anche gli obiettivi: affrontare le emergenze su rifiuti e cimiteri, creare la multiutility sui servizi pubblici, approvare i regolamenti sui mercati storici, sui beni confiscati, sul decentramento e sui rifiuti, valorizzare il terzo settore. “Riteniamo fondamentale ragionare con la città e con le forze politiche e sociali dello sviluppo di Palermo a partire dal Piano Regolatore Generale, di cui il piano di mobilità sostenibile, a partire dal tram, è tassello strategico – si legge nel documento – perché possa essere adottato dal consiglio, entro la fine della consiliatura, dopo un processo di ascolto e di condivisione”.