Dalla protesta allo sgombero | "Ecco cosa è successo" - Live Sicilia

Dalla protesta allo sgombero | “Ecco cosa è successo”

Uno dei momenti dell'occupazione di ieri

I responsabili dei centri specialistici raccontano: "Le scelte del governo porteranno al fallimento di 500 aziende e alla perdita del lavoro per 7mila siciliani. Eravamo lì per difendere il pane. Ma l'assessore ha deciso di fare intervenire le forze dell'ordine".

Il racconto dei titolari dei laboratori
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PALERMO – Dalla protesta allo sgombero coatto. Quella di ieri è stata una giornata ad alta tensione nei locali dell’assessorato regionale alla Sanità. I titolari dei laboratori d’analisi hanno occupato una sala dell’edificio di Piazza Ziino fino all’arrivo della Digos che li ha “convinti” ad uscire. Ecco il racconto dei presenti, un vero e proprio “diario” della lunga e accesa giornata.

“Un gruppo di titolari di Laboratori di analisi della città di Palermo, in rappresentanza di 75 strutture operanti sul territorio cittadino, – raccontano i titolari dei Centri – si sono recati presso l’Assessorato Regionale alla Sanità, in Piazza Ottavio Ziino, chiedendo un incontro urgentissimo all’Assessore Borsellino, stante l’ulteriore gravissima situazione venutasi a creare con una comunicazione della ASP di Palermo su disposizione dell’Assessorato. Nonostante che dal mese di luglio siano state inoltrate alla dottoressa Borsellino richieste ufficiali di incontro da parte degli specialisti della branca, l’Assessore ha sempre rifiutato di incontrare la categoria. Le uniche trattative risalenti ai primi cinque mesi del corrente anno sono state condotte dal suo Direttore Generale con le sigle sindacali che, con poche eccezioni, dopo la riforma Russo nel settore, non rappresentano più la reale situazione del settore”.

Una protesta a cui è seguita, ieri, da parte dell’assessore Borsellino, la convocazione di un incontro per il prossimo 6 dicembre. “Dietro l’ennesima richiesta di incontro, effettuata questa mattina, – spiegano i titolari dei laboratori – finalmente la dottoressa Borsellino dava una risposta, convocando non i titolari di Laboratori di analisi presenti, ma le sigle sindacali che in gran parte non rappresentano più questi Laboratori per il giorno 6 dicembre 2013.  Come è noto, approfittando di uno scriteriato tariffario Balduzzi, la cui sentenza sulla legittimità verrà emanata con merito il giorno 3 dicembre dal Tar Lazio, l’Assessore Borsellino ha già abbattuto del 45% le tariffe vigenti fino al 31 maggio 2013, senza provvedere a nessuna integrazione, come fatto invece da tante altre Regioni, nonostante che i fondi destinati per la branca fossero disponibili.  A ciò si aggiunge che l’Assessorato ha fatto inviare ieri dalle ASP della Sicilia la comunicazione dell’inizio del recupero delle somme degli ultimi cinque anni con un artificioso calcolo del tariffario Bindi, mai rivalutato. Le strutture che con l’applicazione del tariffario Balduzzi sarebbero fallite nel giro di un anno, con l’applicazione di questo recupero pure per gli anni passati sono già fallite da oggi!  Pertanto è doveroso informare l’opinione pubblica che lo scriteriato comportamento dell’Assessore Borsellino, con la piena e totale approvazione del Governatore Crocetta o viceversa, è responsabile oggi del fallimento di 500 strutture in Sicilia e della perdita del posto di lavoro di 7000 dipendenti (+ 3.000 di indotto)”.

Insomma, questi i motivi che hanno spinto ieri i titolari dei laboratori alla forte protesta in assessorato. E questo è il loro racconto della giornata di ieri. Tappa per tappa. “Ore 10 : i presenti si accontentavano di entrare per parlare con il Capo di Gabinetto nella speranza che l’assessore Borsellino, anche se gravata da molteplici impegni, potesse nell’arco della mattinata e prima della Giunta di Governo delle ore 14,00, incontrare gli specialisti del settore.  Ore 12 : all’interno dell’assessorato viene comunicato al Capo di Gabinetto l’esigenza di parlare direttamente all’assessore Borsellino, stante la gravità della situazione e comunicando la decisione di rimanere all’interno dell’assessorato, in modo civile e composto, in attesa di incontrare l’assessore”.

Così, i titolari prendono posto nella sala-conferenze dell’assessorato. La stessa nella quale nei giorni scorsi si sono svolti i colloqui per i dirigenti generali delle aziende sanitarie.  “Ore 16 : dai colloqui con il capo di Gabinetto – prosegue il racconto – si è evidenziata la mancanza di volontà di qualsiasi soluzione che potesse evitare il tracollo economico dei laboratori e pertanto, nonostante i continui inviti ad andare via, gli specialisti sono rimasti compatti, all’interno della sala dell’assessorato, comunicando di essere disposti di rimanere in sede ad oltranza, fino all’incontro con la dott.ssa Borsellino.  Ore 18,00 : l’assessore Borsellino richiede l’intervento della forza pubblica, la quale con assoluta discrezione e professionalità invitava più volte gli occupanti ad allontanarsi, senza alcun risultato”.

A quel punto, la situazione precipita. “Ore 18,30 : la dottoressa Borsellino – raccontano i titolari dei laboratori – va oltre chiedendo ufficialmente un’istanza di sgombero forzato per “buttar fuori” chi stava solo difendendo il pane dei propri figli. Nel contempo comunicava agli organi di informazione che si sarebbe relazionata, con comodo, il giorno 6 dicembre, non con i titolari e/o rappresentanti dei laboratori ma solo con le sigle sindacali che non li rappresentano, forse perché a lei più congeniali”.


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