PALERMO – Il “regalo di Natale” per Bellolampo è un tesoro da trenta milioni. Moneta sonante sul piatto dell’impianto di “trattamento meccanico biologico”, la struttura avviata la settimana scorsa nella discarica del capoluogo: il finanziamento, fra Natale e Capodanno, è stato inserito dalla giunta regionale nel “Patto per la Sicilia”, il mega-progetto da 150 investimenti approvato dalla giunta il 29 dicembre. Lo stanziamento, catalogato alla voce “Fondo di sviluppo e coesione 2014-2020”, servirà all’“implementazione” dell’impianto.
Cosa farà la struttura lo stabilisce un decreto del 18 agosto 2013. Due anni e mezzo fa, quando l’impianto era solo poco più che un progetto, il “tmb” di Bellolampo è stato autorizzato per trattare 365 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati all’anno e tirarne fuori vari sottoprodotti, fra i quali 140 mila tonnellate all’anno di “css”. La sigla sta per “combustibile solido secondario” ed è il materiale che si può utilizzare per alimentare alcune fabbriche, e ad esempio i cementifici, ma è anche l’unica materia prima che si può impiegare per far lavorare i forni dei termovalorizzatori. Se insomma il governo Renzi attuasse il proposito di realizzare due inceneritori nell’isola e se scegliesse, com’era stato nel progetto di marca cuffariana di realizzarne uno a Palermo, il materiale da bruciare ci sarebbe già. Autorizzato, senza molti strepiti, tre anni prima delle polemiche attuali.
Non è l’unico, l’impianto di Bellolampo. Negli stessi giorni in cui veniva approvata la produzione di “css” a Bellolampo, la stessa trafila veniva applicata per Gela. Il decreto del dipartimento dei Rifiuti, questa volta, porta la data del 20 dicembre, ma la sostanza è la stessa, sebbene la struttura del Nisseno sia più piccola: l’impianto di “trattamento meccanico biologico”, in questo caso, può assorbire “solo” sessantamila tonnellate di rifiuti all’anno, ricavandone 14.398 tonnellate di “css”. Materiale, in questo caso come in quello di Bellolampo, inserito alla voce “prodotti in uscita”. La destinazione, al momento, non è definita. Se però i termovalorizzatori annunciati da Renzi vedessero la luce una destinazione ci potrebbe essere.
Nel "Patto per la Sicilia" un mega-stanziamento per la nuova struttura di "trattamento" della spazzatura. Sarà trasformata nella materia prima che può essere utilizzata anche per far funzionare i termovalorizzatori.
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