È terminata domenica mattina la latitanza dell’immobiliarista Danilo Coppola. Un aereo, partito da Abu Dhabi dove viveva da quasi un anno e mezzo, è atterrato a Fiumicino.
Da lì l’imprenditore è stato poi trasferito nel carcere di Mammagialla, a Viterbo. Coppola deve scontare un residuo pena per la condanna a 7 anni di carcere emessa dal tribunale di Milano nel 2022 per il fallimento del Gruppo Immobiliare 2004 e delle società Porta Vittoria e Mib Prima.
Danilo Coppola, fine della latitanza
L’estradizione del finanziere romano di 56 anni, protagonista della stagione dei “furbetti del quartierino” e delle scalate bancarie di una ventina d’anni fa, è stata accolta con soddisfazione dal ministro della giustizia Carlo Nordio e in particolare per la decisione presa dalle autorità giudiziarie e governative degli Emirati Arabi.
“Vorrei esprimere la mia gratitudine al ministro Al Nuaimi – ha dichiarato il Nordio – questo sviluppo positivo nella cooperazione giudiziaria con gli Emirati Arabi Uniti dimostra che per noi non può esservi nessuna impunità per chi commette crimini in Italia e cerca rifugio all’estero”.
In base a quanto rendono noto fonti del ministero di via Arenula la decisione per il ritorno in Italia di Coppia è legata alla “intensa” attività giuridico-diplomatiche svolta negli ultimi mesi dopo la visita dello stesso Nordio ad Abu Dhabi nel febbraio scorso.
In quella occasione il Guardasigilli ha sollevato alle autorità locali diverse richieste di estradizione ancora pendenti tra cui proprio quella relativa al caso giudiziario di Coppola.
I difensori del condannato annunciano, comunque, battaglia.