PESARO – È una di quelle occasioni che sogni da una vita, e che finalmente riesci a ottenere dopo tanta gavetta e un giro del mondo che dura ormai da anni. Marco Cecchinato è pronto per indossare, per la prima volta in carriera, la maglia azzurra della Nazionale in Davis Cup, e l’occasione non è sicuramente banale. Si affronta la Svizzera, pur priva dei suoi due giganti Federer e Wawrinka, e ci si gioca l’accesso nel World Group e nel tabellone principale che vede la presenza delle otto migliori nazionali che vanno poi a giocarsi l’ambita “insalatiera”. Per il tennista palermitano si tratta del culmine di questa prima parte di carriera, con la presenza stabile tra i primi 100 al mondo e le prime apparizioni nei tabelloni dei tornei del circuito maggiore, dopo gli esordi e la definitiva consacrazione nel circuito Challenger.
E con al fianco gente di valore come Andreas Seppi e Simone Bolelli, con il quartetto azzurro completato da un altro specialista della terra rossa come Paolo Lorenzi, Cecchinato è pronto a sfruttare un’eventuale occasione che gli verrà offerta dal capitano non giocatore Corrado Barazzutti. Non c’è la pretesa di scendere in campo, se Marco dovesse riuscirci vorrebbe dire che l’Italia ha fatto un grande exploit nei primi due giorni di gioco. Ma nella mente e nel cuore del tennista palermitano resta la grande esperienza, che segnerà il proseguio della sua carriera, come ammette il diretto interessato: “È il mio debutto in azzurro – dichiara Cecchinato all’arrivo della Nazionale a Pesaro – , sono qui per imparare da tre splendidi giocatori. Questa tappa mi servirà quest’anno per continuare l’avventura con l’Italia”.