PALERMO – “Insieme alle altre forze di opposizione alzeremo un muro nei confronti delle misure che hanno finalità clientelari e non di sviluppo”. Antonino De Luca, capogruppo del M5s all’Ars, lancia l’avviso al governo Schifani in vista della manovra di bilancio. Ma ci sono anche i rapporti interni nell’opposizione, le strategie e le prossime mosse. L’intervista
Partiamo dalla sfiducia, qual è il significato politico?
“È stata un’occasione di confronto unilaterale, nel senso che le opposizioni hanno detto a Schifani le motivazioni delle cose che non vanno. Lui, invece, si è chiesto come mai non avessimo presentato delle proposte. Così non ha risposto agli argomenti che stavano alla base della mozione: sanità, rifiuti, scandali giudiziari…”.
Proviamo a rispondere, adesso, sulle proposte che avete presentato?
“Non devo rispondere a Schifani sulle cose che vogliamo proporre. Era una mozione di sfiducia, non un dibattito sulle proposte di maggioranza e opposizione. Se la professoressa di matematica ti interroga in matematica, tu dai le risposte sull’Italiano? Lui non ha risposto alle domande”.
Ha parlato, però, della questione morale
“Quando si chiede cosa c’entri il presidente della Regione all’interno di un patto tra corrotto e corruttore, il tema non è la responsabilità penale, ma quella politica di essersi messo dentro la coalizione una parte politica che non si è comportata bene. Stessa cosa che abbiamo detto su Sammartino e Amata, che non sono stati buttati, fuori a differenza degli assessori Dc. Due pesi e due misure”.
È passata la linea delle ‘responsabilità personali’: i due non sarebbero stati collegati a un sistema…
“Come no? Tutta Italia ha parlato della corrente turistica di Fratelli d’Italia”.
Lasciando stare la mozione, proviamo a riproporre la domanda di Schifani: quali proposte avete presentato?
“Posso dire quali proposte metteremo in campo e difendiamo da tempo: una revisione delle convenzioni che ci sono in sanità, a fronte di 240 milioni spesi in mobilità passiva; riequilibrio dei budget ai convenzionati; riorganizzazione della sanità mentale; unificazione assessorato Famiglia e Politiche Sociali con quello alla Salute; riforma del corpo forestale e concorso di avanzamento di carriera perché non abbiamo personale in divisa. La stabilizzazione dei contrattisti in modo da aiutarli a ottenere una pensione migliore. E sui rifiuti hanno ricevuto una batosta dalla Corte dei Conti”.
Quindi rimandate le accuse al mittente?
“Certo, non hanno portato una riforma in tre anni governando e il giorno in cui gli si chiede conto e ragione con una mozione di sfiducia, Schifani chiede a noi quali siano le proposte. Vuole che convochiamo noi la giunta? Lo trovo assurdo oggettivamente”.
Con la parlamentarizzazione, la crisi è stata superata? Schifani ha ottenuto la maggioranza.
“Le contingenti emergenze giudiziarie e l’imminenza della finanziaria hanno fatto sì che i buoi rimanessero nella stalla”.
Quindi la partita si sposta sulla finanziaria?
“Certo, loro non hanno una visione politica comune, per questo chiedono a noi i suggerimenti. Non hanno idee per conto loro. O se le hanno sono diverse. Loro sono messi insieme per vincere le elezioni e non per attuare un programma politico”.
Cosa accade adesso?
“Si va in finanziaria e le opposizioni cercheranno di evitare che gli appetiti della maggioranza e del governo si trasformino in una lista della spesa”.
Avete parlato di mance e mancette…
“Liste della spesa dei deputati della maggioranza. E porteremo avanti le proposte che riteniamo meritevoli e che abbiamo già presentato. Insieme alle altre forze di opposizione alzeremo un muro nei confronti delle misure che hanno finalità clientelari e non di sviluppo”.
Tenterete la strada del voto segreto?
“Quando è opportuno sì. Sono cose che capiremo caso per caso, è uno strumento e non è l’unico. Certe volte chiediamo il voto palese per far mettere loro la faccia sulle norme più discutibili, quando capiamo che non riusciamo a fermarle”.
Che aria tira nell’opposizione?
“Di unità, di compattezza”.
Anche con Cateno De Luca?
“Cateno deve decidere, visto che ha detto di non fare parte del governo, se vuole essere realmente una forza di opposizione, ma non basta votare la sfiducia. L’atto di adesione a un contesto deve essere chiaro, evidente, palese, inequivocabile, nelle parole, nelle strategie, nella definizione dei passi futuri. O si sta da una parte, o dall’altra. I siciliani hanno bisogno di chiarezza”.
De Luca ha detto che senza di lui l’opposizione non può vincere
“E senza di me il sole non sorge, che devo dire?”.
L’inverno si preannuncia caldo. Prossime mosse?
“Si va in finanziaria, si incardina, la settimana successiva entremo nel vivo, stiamo continuando a coordinarci, l’importante è che ci sia la condizione di lealtà, non siamo chiusi al confronto”.
Annunciate battaglia?
“Sulle cose giuste come sempre, se riteniamo una cosa sbagliata non ci lasceremo convincere del contrario. Faremo delle valutazioni nell’interesse della collettività, qualcuno le ha fatte sulla base di un interesse privatistico”.

