CATANIA. “Una bizzarra ordinanza del neosindaco Trantino dissuade dal sedersi sui sagrati, sui gradini, sulle soglie, sulle pavimentazioni, sui muretti e (pure!) sugli arredi urbani”. Il Partito democratico boccia su tutta la linea quando deciso dal primo cittadino catanese sui temi della sicurezza. A intervenire sono in tandem la segretaria provinciale, Maria Grazia Leone, e Salvo Spagano, responsabile enti locale dem. “Stando così le cose, in astratto, è vietato sedersi perfino sulle panchine, costituendo senz’ombra di dubbio esse parte dell’arredo urbano! Ma vabbè, è sindaco di primo pelo, una svista gliela si concede. Una”.
Opposizione e sarcasmo. I punti su cui obiettare, da parte del Pd, non finiscono lì. Ecco ancora: “Ma continua ‘è fatto divieto nelle private dimore di essere causa di turbamento’. Signor sindaco, che cosa significa di preciso? La polizia municipale è autorizzata a verificare dal buco della serratura che io, in casa mia, non sia causa di turbamento ad altri? Si fa per celiare, avvocato Trantino, vero? Che vuol fare? Insinuarsi in casa mia ad accertare ch’io non turbi? Dormiremo vestiti, dunque. E’ d’obbligo il nero o possiamo scegliere il colore? Camere separate o possiamo tenere le matrimoniali?”.
Continuano i vertici dem mantenendo la medesima frequenza sarcastica. “Poi insiste e s’incattivisce: ‘è fatto divieto sdraiarsi o di dormire sul suolo pubblico’. E questa non fa ridere. Che ne fa dei senzatetto di questa città? Ha predisposto già soluzioni alternative per chi una soluzione non ce l’ha? E a che pro li vuole multare? Evidentemente pensa, anche lei, che abbiano i soldi per pagare. Perché accanirsi contro gli ultimi ancora una volta? Perché ripetere gli errori e i pregiudizi di chi l’ha preceduta? I senza fissa dimora forse non son gigli. Ma son pur sempre figli”, concludono Leone e Spagano.