Schlein ricorda Pio La Torre: "Ucciso perché faceva sul serio" - Live Sicilia

Schlein ricorda Pio La Torre: “Ucciso perché faceva sul serio”

La segretaria del Pd oggi a Palermo. Nel pomeriggio sarà a Catania. Domani a Portella della Ginestra.
NO MAFIA
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Palermo – La segretaria nazionale del Pd Elly Schlein ha deposto una corona d’alloro davanti alla lapide che, in via Li Muli, a Palermo, ricorda Pio La Torre e il suo autista, Rosario Di Salvo, uccisi dalla mafia 41 anni fa. Accanto alla Schlein, tra gli altri, c’erano il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo e il segretario provinciale di Palermo, Rosario Filoramo, il sindaco Lagalla, il figlio dell’ex segretario, l’ex ministro Giuseppe Provenzano. La segretaria del Pd visiterà nelle prossime ore Ragusa, Siracusa e Catania per un giro elettorale in vista delle elezioni amministrative. Domani parteciperà al corteo che si svolgerà a Portella della Ginestra dove, nel 1947, il bandito Salvatore Giuliano ei suoi uomini spararono ai lavoratori che stavano festeggiando il primo maggio. Ci furono 11 morti e molti feriti.

“C’è una caduta di tensione nella lotta alla mafia. Sbagliato indebolire il codice degli appalti e alzare il tetto all’uso del contante. Oggi bisogna anche contrastare il lavoro povero e le imprese. Cito Belinguer: ‘La Torre è stato ucciso perchè faceva sul serio” ha detto la segretaria nazionale del Pd.

“Le semplificazioni che parlano di una mafia sconfitta non ci convincono – ha proseguito – Oggi commemoriamo due persone impegnate nella lotta alla mafia e nell’impegno per la pace. È una vergogna che dopo mesi il Parlamento non abbia attivato la commissione nazionale antimafia. L’applicazione della legge La Torre ha avuto negli ultimi anni una più blanda applicazione. Ricordare La Torre significa anche assegnare quella metà di beni confiscati all’utilizzo sociale”. 

 “Come ogni anno commemoriamo La Torre e Di Salvo e contattiamo come l’attualità e la visione di quel ragazzo di Baida, sia veramente attuale. Possiamo ricordare la legge Rognoni La Torre ma partirei dalla battaglia per la legalità. Nell’ anno dell’arresto di Matteo Messina Denaro la battaglia ancora non è vinta. La lotta per la legalità e il riscatto per il lavoro devono essere le nostre battaglie quotidiane”, così il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo.


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