Diciotti, migranti "in fuga" | Salvini: "Non sono scheletrini" - Live Sicilia

Diciotti, migranti “in fuga” | Salvini: “Non sono scheletrini”

L'annuncio del Viminale. La Caritas: "Non sono detenuti".

TRA MESSINA E ROCCA DI PAPA
di
2 min di lettura

PALERMO – Quaranta migranti che dalla nave Diciotti erano stati trasferiti nel centro di Rocca di Papa si sono allontanati e risultano irreperibili. E’ quanto si apprende da fonti del Viminale. Nel dettaglio, a quanto si apprende, sei si sono allontanati il primo giorno di trasferimento, cioè venerdì 31. A questi si aggiungono 2 eritrei destinati alla Diocesi di Firenze che sono si sono allontanati in data 2 settembre; altri 19 il cui allontanamento è stato riscontrato il 3 settembre, e 13 il cui allontanamento è stato riscontrato ieri ed erano destinati a varie Diocesi. Ma i numeri potrebbero essere più alti. “Più di 50 degli immigrati sbarcati dalla Diciotti erano così ‘bisognosi’ di avere protezione, vitto e alloggio, che hanno deciso di allontanarsi e sparire! Ma come, non li avevo sequestrati? – afferma provocatoriamente il ministro dell’Interno, Matteo Salvini -. È l’ennesima conferma che non tutti quelli che arrivano in Italia sono ‘scheletrini che scappano dalla guerra e dalla fame’. Lavorerò ancora di più per cambiare leggi sbagliate e azzerare gli arrivi”.

“Ricordiamo – affermano i sottosegretari all’Interno, Stefano Candiani e Nicola Molteni – che, per la legge, queste persone hanno libertà di movimento e quindi non sono sottoposte alla sorveglianza dello Stato. Erano così disperate che hanno preferito rinunciare a vitto e alloggio garantiti per andare chissà dove. È l’ennesima prova che chi sbarca in Italia non sempre scappa dalla fame e dalla guerra, nonostante le bugie della sinistra e di chi usa gli immigrati per fare business”.

“È allontanamento volontario, non fuga. Si fugge da uno stato di detenzione e non questo il caso, nessuno vuole rimanere in Italia, si sa”, dice all’Ansa il direttore di Caritas Italiana, don Francesco Soddu. “Queste persone – prosegue il direttore – davanti ad una situazione di affidamento o prima o dopo avrebbero potuto scegliere di allontanarsi volontariamente” perché la struttura che li accoglie non ha il compito di trattenerli.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI