PALERMO – Ricerche senza sosta nel mare del golfo di Palermo per individuare Massimiliano Perricone e Salvatore Zarcone, dispersi dal 24 marzo. Da oggi entra in azione anche un robot: insieme al “Side Scan Sonar” – una nuova attrezzatura tecnologicamente avanzata – c’è al lavoro anche un ROV (Remote Operate Vehicle). Si tratta di un veicolo filo-guidato e comandato a distanza, in dotazione al mezzo navale RSI 02 dei vigili del fuoco di Reggio Calabria. “E’ impiegato con profondità operativa massima di seicento metri – spiegano dalla capitaneria di porto – con l’obiettivo di eseguire ispezioni visive ed attività di prelevamento anche in ambiente avverso”.
Il sistema subacqueo, collegato con cavo da 450 metri, pesa 80 chili ed è alimentato da due motori. Il robot dispone inoltre di due telecamere ad alta definizione, di un profondimetro elettronico, sonar con range da 100 a 300 metri. A bordo de mezzo navale dei vigili del fuoco è stato installato anche un sistema di tracciamento e posizionamento acustico subacqueo denominato “Scout”, che permette di rilevare costantemente la posizione del ROV, del “Side Sonar Scan”, chiamato anche “towfish” e degli operatori subacquei, utilizzando trasmettitori acustici. Nella giornata di oggi ci sono al lavoro cinque motovedette e il gommone B 21 della guardia costiera, la motovedetta 550 della polizia e tre gruppi sommozzatori.
Il tratto perlustrato con il coordinamento della direzione Marittima di Palermo, è compreso tra Capo Gallo e Capo Cefalù, lungo il quale continuano a muoversi anche pattuglie a terra alla ricerca dei due ragazzi la cui domenica al mare si è conclusa tragicamente. Quello stesso pomeriggio fu infatti trovato il corpo senza vita del terzo amico che era a bordo della piccola barca in vetroresina, davide Arena, trent’anni. Le ricerche nel frattempo non si sono mai fermate.