(Roberto Puglisi) Il preside Domenico Di Fatta, nuovo reggente della scuola ‘Falcone’ allo Zen, nominato dopo l’angosciante vicenda di cronaca, con accuse pesantissime di ruberie ai danni della ex preside, Daniela Lo Verde, ha conquistato tutti. Ma il vero lavoro comincia adesso. Intanto, però, il primo passo, per il dirigente che, dopo anni, è tornato in quell’istituto, è stato un successo. Ha ricevuto l’applauso delle mamme, il saluto di docenti e collaboratori. Tutti lo hanno accolto come un amico che ritorna per dare una mano. Da un certo punto di vista è normale: dopo l’abisso ogni segno di risalita è una manna dal cielo. Ma questo luogo comune è riempito dall’umanità del professore Domenico. Un uomo che riesce a sprigionare il necessario calore umano, sia pure contenuto dal riserbo istituzionale. E c’è molto bisogno di umanità. Nel quartiere e in una comunità scolastica ferita.
Il preside ringrazia
Il preside Di Fatta, dopo l’assemblea di insediamento, ha ringraziato tutti con un post su Facebook: “L’incontro con mamme, docenti e personale Ata dell‘IC Falcone mi ha fatto capire quanto sia grande la ferita che è stata inferta loro. Ma mi ha anche dato la speranza che tutti insieme si possa tornare a lavorare per il futuro dei ragazzi e per riportare la normalità. Non si chiede la luna, si chiede una semplice normalità”. Ieri, il dirigente, nel corso di un intervento appassionato e misurato, ha spronato tutti alla speranza. Al cronista ha sussurrato: “Sono incoscientemente sereno”. Il suo compito non sarà semplice, ma se c’è uno che può riuscire è lui.
Il plauso delle associazioni
Le associazioni che operano nel quartiere si sono aggiunte, sui social, a quell’abbraccio concreto. I ragazzi di Baty Batyk hanno scritto: “Bentornato Preside, più di 10 anni fa abbiamo avuto la possibilità di condividere un percorso, che ancora oggi portiamo avanti con impegno e dedizione”. Concetti espressi anche dal Laboratorio Zen Insieme: “Al Preside Di Fatta facciamo i nostri migliori auguri, pronti a sostenerlo nel gravoso compito di ricucire le relazioni fra la scuola e il quartiere”.
La ruggine del passato
Un rapporto, quello del Laboratorio, che, a prescindere dalle vicende di cronaca, si era interrotto con la scuola. Si legge in un precedente post: “Aprendo i giornali, abbiamo appreso degli arresti che hanno coinvolto la Dirigente Scolastica della scuola Falcone dello Zen ed il suo vicepreside. A fronte delle gravissime accuse non siamo, però, in grado di esprimere una chiara valutazione a riguardo, perché da diversi anni ormai la nostra collaborazione con quell’istituto, malgrado l’attitudine al lavoro di rete come comunità educante che ci ha sempre caratterizzato, si era assottigliata tanto, fino a diventare, di fatto, nulla”.
La sfida del preside
La sfida, lo sottolineiamo ancora, è impegnativa. C’è un quartiere abbandonato che ha comprensibilmente vissuto le ultime di cronaca come un affronto intollerabile. C’è una città distratta che, spesso, si fa vedere qui solo quando può strappare un titolo o una foto sul giornale. Sarà necessario convincere tutti che è possibile camminare insieme.