ROMA – “I killer mafiosi uccisero don Pino Puglisi con vigliaccheria e ferocia, tendendogli un agguato mentre la sera tornava nella sua casa, sempre aperta a chi aveva bisogno”. Lo ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio all’Osservatore Romano in occasione del 30esimo anniversario dell’assassinio di don Pino Puglisi. “Ma ciò che la mafia voleva ottenere con quel brutale assassinio – eliminare un simbolo, spegnere un motore del riscatto sociale del quartiere Brancaccio e di Palermo – non l’ha conseguito“.
Schifani: seguire il suo esempio
“Educare i giovani alla libertà e al riscatto dalla criminalità è ciò a cui ha dedicato la vita il beato don Pino Pugisi, comunicando loro i valori di una esistenza dignitosa, da sottrarre alla schiavitù della mafia. Egli ha pagato con la vita il suo impegno affinché nessuno si sentisse solo di fronte alla sfida del degrado e della violenza”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. Schifani ricorda così la figura del parroco di Brancaccio, nel giorno del trentesimo anniversario del suo martirio per mano mafiosa. “Invito tutti i siciliani, in particolare i giovani, che sono la nostra speranza per il futuro, a non aver paura di seguire il suo esempio – aggiunge – Tutti noi, le istituzioni per prime, abbiamo il dovere di continuare nella direzione che coraggiosamente ci ha indicato, in difesa di una società più giusta e fraterna”.
Lagalla: una testimonianza indelebile
Secondo il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ”a trent’anni dall’uccisione di padre Pino Puglisi per mano mafiosa, resta indelebile la sua testimonianza”. “Una testimonianza di amore, fratellanza e, soprattutto, di pacifica convivenza – sottolinea -. Nel segno di una fermezza contro ogni forma di sopruso, fino al tragico sacrificio. E resta indelebile la sua capacità di parlare alle giovani generazioni per guidarli ad allontanarsi dal ricatto della criminalità organizzata”.
L’indimenticabile sorriso di Don Pino
“Tutto questo padre Pino Puglisi lo ha fatto con il suo indimenticabile sorriso, un’orma ancora oggi viva e di riferimento – aggiunge il sindaco -. È accaduto con l’azione di padre Puglisi. Con il Consiglio comunale aperto nel cuore di Brancaccio abbiamo voluto ribadire la volontà di essere tra la gente di questo quartiere”.
L’impegno del sindaco
“Mi ha fatto piacere – conclude Lagalla – come anche le rappresentanze dei cittadini, della Chiesa e delle istituzioni della Circoscrizione abbiano riconosciuto l’impegno che il Comune ha messo nel produrre innovazioni e cambiamenti in un quartiere che ancora deve percorrere un lungo cammino. Il nostro auspicio è di farlo insieme. A cominciare da quegli interventi di rigenerazione urbana, che vanno dall’illuminazione al sistema fognario. Nei prossimi mesi, dopo l’approvazione del Piano triennale delle opere pubbliche, diventeranno finalmente realtà”.