Vito Ciancimino non era suo socio. Il tributarista Gianni Lapis, nelle dichiarazioni spontanee rilasciate alla corte d’Appello di Palermo – dove si celebra il processo che lo vede imputato per riciclaggio – sostiene che “Vito Ciancimino non ha mai avuto quote nelle mie società”. Lapis è stato condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi per aver riciclato parte del tesoro accumulato dall’ex sindaco mafioso di Palermo. Con lui è imputato anche Massimo Ciancimino e Epifania Scardina, figlio e moglie di don Vito. Lapis si è presentato in aula con una serie di documenti contabili delle sue due aziende operanti nel settore del gas e dalle carte si evincerebbe che Vito Ciancimino non avesse ruoli negli assetti societari. “Con Ciancimino – ha spiegato l’imputato – abbiamo avuto rapporti politici: ci aiutava nell’aggiudicazione degli appalti”. Le dichiarazioni di Lapis continueranno nella prossima udienza e non è escluso che, a questo punto, Massimo Ciancimino chieda a sua volta di parlare.
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