Inchiesta sulla morte di un'anziana: si era vaccinata con AstraZeneca - Live Sicilia

Inchiesta sulla morte di un’anziana: si era vaccinata con AstraZeneca

Eseguita l'autopsia. Al momento è impossibile stabilire l'eventuale correlazione fra il decesso e il vaccino

PALERMO – Una donna di 75 anni, Paola Vizzini, di Palermo, è morta nella sua abitazione domenica scorsa, dopo che i medici del 118 hanno tentato invano di rianimarla. Martedì 6 aprile le era stata somministrata la prima dose del vaccino AstraZeneca.

Le figlie hanno presentato una denuncia ai carabinieri e la procura di Palermo ha aperto un’inchiesta. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dal sostituto Claudio Camilleri.

Oggi è stata eseguita l’autopsia, al Policlinico di Palermo, dal medico Elvira Ventura Spagnolo. Nel referto si parla molto genericamente di “arresto cardiocircolatorio per cause ancora da accertare”.

I pm hanno deciso di non coinvolgere gli esperti della task force istituita dalla Regione per studiare eventuali nessi di casualità fra vaccinazioni e decessi.

Serviranno ulteriori accertamenti. A cominciare dagli esami istologi e biologico molecolari. Il medico legale ha prelevato dei campioni, ma gli esiti non si avranno prima di due settimane. Il rapporto conclusivo sarà spedito al ministero della Salute e studiato come già avvenuto per altri casi.

In questa prima fase sarebbero emersi problemi cardiologici, obesità e ipercolesterolemia che devono essere approfonditi per capire se si tratta di un quadro controindicato per la somministrazione del vaccino e se la donna ne fosse a conoscenza.

Il già difficile compito dei medici legali di trovare l’eventuale correlazione fra il vaccino e il decesso in questo caso è ancora più complicato. Non ci sono dei referti diagnosti che, qualora la donna fosse stata ricoverata in ospedale, avrebbero potuto essere un punto di partenza per confrontare il precedente quadro clinico con quello riscontrato allo stato del decesso.

Nel corso dell’esame autoptico non sono stati rilevati segni di trombosi profonda e massiva, solo gli studi molecolari potranno fare emergere eventuali segnali nascosti.

“Non riusciamo a darci pace – dicono le figlie della donna -. Nostra madre era autonoma, indipendente, aveva i normali acciacchi tipici della sua età, ma godeva di buona salute. Guidava e usciva da sola per fare la spesa. Il 6 aprile aveva ricevuto la prima dose di AstraZeneca nell’hub della Fiera del Mediterraneo, dopo una coda estenuante. E’ tornata stanca a casa e noi abbiamo inizialmente attribuito il suo stato alla giornata faticosa. Ancora giovedì era uscita da casa – aggiungono – ma da venerdì ha iniziato a stare peggio. Sono stati contattati il medico di famiglia e la guardia medica e le sono stati prescritti alcuni farmaci, ma la situazione non migliorava. Domenica mattina abbiamo chiamato il 118. I sanitari hanno tentato di rianimarla, ma non c’è stato nulla da fare. Alle 11 è morta”.

Si parla di un malessere diffuso, con senso di nausea e vomito, successivo alla vaccinazione. Avrebbe avuto anche qualche linea di febbre curata con una Tachipirina. Sabato sarebbe stato allertato il 118, ma la donna avrebbe deciso di non andare in ospedale. Domenica mattina il peggioramento e la seconda chiamata di soccorso. I sanitari giunti a casa hanno tentato invano di rianimarla.


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