Il pusher, una donna e gli amici| Cronache delle notti da sballo - Live Sicilia

Il pusher, una donna e gli amici| Cronache delle notti da sballo

I controlli della polizia

I telefoni erano sotto controllo. Ricostruiti gli appuntamenti davanti a noti locali.

PALERMO, LE INTERCCETTAZIONI del blitz
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PALERMO – È la cronaca delle notti da sballo quella captata dalle microspie. La cronaca di una donna e del suo pusher che si danno appuntamento a pochi passi dai locali più frequentati dalla città.

È il 13 febbraio 2013. Poco dopo l’una di notte la donna telefona ad Antonio Napolitano, uno dei sedici arrestati del blitz della Squadra mobile di Palermo: “Vieni sotto casa mia?”. Il pusher spiega, però, che i quel momento si trova in un locale nella zona di piazza Sturzo. La donna deve avere pazienza.

Tre giorni dopo è sempre lei a farsi viva e avverte Napolitano che la zona di via Notarbartolo è piena di posti di blocco. Meglio darsi appuntamento altrove e cioè davanti a un altro pub in una strada poco distante, ma meno trafficata. Il 18 febbraio il telefono della donna squilla. C’è un un uomo dall’altra parte della cornetta a cui lei suggerisce: “Non devi chiamare Mario, devi chiamare l’amichetto mio nuovo… devi chiamare Antonio, e se ti dico una cosa è quella… c’è un motivo…”.

Il suo interlocutore è prudente: “Si, ma non lo conosciamo a questo?”. La donna appare più spavalda: “… allora… lo devi guardare in faccia… appena lo vedi in faccia… vede la somiglianza con il ‘dad’… ma non posso dirti niente, l’unica cosa che tu quando lo guardi… subito… perché tu… subito capisci… il papà… subito… dico, una cosa ti dico, non c’è motivo di… dirne altre… di farne altre, giusto gioia mia? Chiama, chiama a lui senti ti do il numero dai…”.

La donna sussurra il numero di telefono dello spacciatore. Ed ecco il passaggio delicato delle indagini, visto che poi è lei a telefonare al pusher per dirgli che sarà contattato dal nuovo cliente. Ed è un buon cliente: “Ti rendi conto… si mangia bene… mangiamo bene…”. La donna, dunque, avrebbe fatto da intermediaria.

La sera del 6 marzo , dopo avere ricordato qualcosa di particolare al pusher – “Bacini… notaio mi racc” – la donna viene fermata dalla polizia che le trova della droga addosso. Nonostante il sequestro i suoi contatti con Napolitano, però, non si interrompono.


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