LAMPEDUSA – I rumors che si sono susseguiti sulla rete negli scorsi giorni sono diventati notizia ufficiale: O’Scia’ chiude i battenti. Quest’anno il progetto musicale Odori, Suoni, Colori d’Isole d’Altomare non avrà luogo: il progetto nasce nel 2003 da un’idea di Claudio Baglioni che per tutti gli anni ha partecipato e fatto crescere questa rassegna musicale di sensibilizzazione sul dramma che ancora oggi viene vissuto sulle costa di Lampedusa.
La Fondazione O’Scia’ nelle scorse ore ha reso ufficiale la fine del “viaggio di O’Scia’ così come avevamo imparato ad apprezzarlo”. A parlare è il presidente Rossella Barattolo: “Dieci anni straordinari. Questa è stata l’esperienza di O’scia’. Straordinari per la durata: nessuna rassegna di musica per il sociale è mai stata altrettanto longeva. Né qui, né altrove”, ha detto la Barattolo, che ha continuato: “In un tempo nel quale la globalizzazione rende tutti coprotagonisti nel costruire il presente e nel progettare il futuro, davvero nessun uomo è né può più essere un’isola.
Come Claudio Baglioni ha scritto più volte: il contrario di integrazione è disintegrazione ed il rischio che essa comporta è un rischio che nessuno si può permettere“. Poi la frase che non lascia più spazio ai fraintendimenti: “L’esperienza di O’scia’ è, ormai, alle nostre spalle”.
La decisione di sospendere la rassegna arriva alle porte di un’estate che tarda a partire e dopo le vicende edilizie legate al padrino del progetto: il 31 ottobre 2013 infatti la Guardia di finanza aveva messo i sigilli alla villa in cui Claudio Baglioni trascorreva i suoi giorni sull’isola, nell’ambito di un’operazione antiabusivismo. Il tribunale di Agrigento aveva poi annullato, a fine novembre, il sequestro del’immobile – di proprietà della società Cala Creta – ma ad aprile di quest’anno per Baglioni è arrivata una doccia fredda dalla Cassazione: annullata l’ordinanza che aveva permesso il dissequestro. Al momento la questione non sembra però aver inciso sulla scelta di sospendere O’Scia’ dopo 10 anni di successo.