Politica

Dopo i nubifragi in Sicilia occidentale Comuni battono cassa

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03 Ottobre 2022, 17:50

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TRAPANI – Dopo la doppia l’ondata di maltempo che ha imperversato in Sicilia occidentale, con la zona di Trapani tra le più colpite, le amministrazioni comunali corrono ai ripari e chiedono lo stato di calamità per potere ottenere i risarcimenti da parte del governo nazionale.

Erice apre le danze

Ad aprire le danze è stato il Comune di Erice (Trapani), guidato dalla sindaca Daniela Toscano: approvata la richiesta da avanzare al presidente della Regione Siciliana per la dichiarazione dello stato di calamità naturale e di emergenza a seguito del maltempo e dell’alluvione del 26 settembre. “Le fortissime piogge hanno messo a dura prova sistema fognario, canali, muri di ricezioni, impianti di pubblica illuminazione – ha detto Toscano – generando anche allagamenti di vari scantinati e civili abitazioni. I cittadini interessati potranno far pervenire le perizie di stima dei danni che verranno richieste con pubblici avvisi”.

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Segue Santa Margherita Belice

Mossa analoga a Santa Margherita Belice (Agrigento): “Il comune chiederà alla Regione Siciliana il riconoscimento dello stato di calamità naturale”, ha detto il sindaco Gaspare Viola parlando delle conseguenze dell’alluvione di venerdì scorso. “Ci sono stati danni gravissimi per i nostri agricoltori a causa del maltempo, e lo stesso raccolto del fico d’india, eccellenza agroalimentare del territorio, risulta compromesso”. Si sarebbe dovuta tenere il 15 e il 16 ottobre la tradizionale ‘Sagra del fico d’india’ di Santa Margherita. “L’abbiamo annullata per indisponibilità di prodotto”, ha detto Viola.

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03 Ottobre 2022, 17:50

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