D'Orsi va al contrattacco: | "Lascio la Provincia in salute" - Live Sicilia

D’Orsi va al contrattacco: | “Lascio la Provincia in salute”

Eugenio D'Orsi

In una conferenza stampa, il presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi, ha tracciato un bilancio della sua attività.

AGRIGENTO- E’ un Eugenio D’Orsi infervorato quello che parla nella sala “Giglia” della Provincia di Agrigento. Il presidente uscente ha voluto presentare oggi, a poco più di un mese dalla fine del suo mandato, in una conferenza pubblica, un dossier su quanto fatto in questi cinque anni di amministrazione della Provincia. Dopo i ringraziamenti di rito, D’Orsi ha ripercorso la sua carriera, cominciata Il 16 giugno 2008. A questo proposito afferma: “Il 16 giugno ha da sempre rappresentato per me una data importante nella mia vita, una data che significa una svolta. Quando nel 2008 mi affidarono la Provincia mi avevano detto che non sarebbe stato facile barcamenarsi all’interno delle numerose responsabilità che questo incarico avrebbe portato, oggi mi sento di dire che quel consiglio si è rivelato prezioso”.

In seguito ha preso la parola l’assessore Pietro Marchetta che ha affermato come D’Orsi abbia ereditato dalla precedente amministrazione ben 42,5 milioni di debiti e di come sono stati ridotti per rientrare nei limiti del patto di stabilità imposto dallo Stato. Marchetta ha poi aggiunto: “In un contesto critico, l’amministrazione D’Orsi ha migliorato la situazione riducendo l’indebitamento dell’ente da 42,5 milioni a 7 e gli interessi passivi da 1,6 milioni a 400 mila euro, abbiamo annullato 100 linee telefoniche, le spese per le missioni degli assessori e le spese dell’Ente. Abbiamo annullato inoltre le partecipazioni in varie agenzie, riuscendo così ad acquisire un avanzo di amministrazione di 17,6 milioni”. D’Orsi ha poi evidenziato come la Provincia non ha mai dovuto richiedere prestiti alla tesoreria e come questa non abbia ricevuto nessuna sanzione economica. Parlando dell’università, il presidente uscente ha dichiarato di essere riuscito ad ampliare l’offerta formativa nonostante i tagli.

Dopo Il lungo elenco delle spese eliminate il presidente ha voluto soffermarsi su quanto realizzato dalla propria amministrazione, citando i lavori di ammodernamento della Statale 189 che partiranno a breve e la realizzazione di numerosi progetti europei. Tiene a dare delle spiegazioni in merito alla vicenda aeroporto il presidente Eugenio D’Orsi, da sempre un suo chiodo fisso ma mai realizzato per cui già era stata individuata la zona nei pressi di Licata ed erano stati fatti gli opportuni controlli ed era già stato promosso un progetto di realizzazione: “Dopo essere riuscito ad avere i pareri positivi dell’Enac e della Regione Siciliana, poteri forti che mi remano contro non hanno permesso la realizzazione di questo progetto. Ultimo il Comune di Licata che non ha provveduto ad apportare alcune modifiche al piano di fabbricazione relativo alla zona dove era previsto la costruzione dell’aeroporto. In questa vicenda sono stato lasciato quasi solo, ho dormito in tenda per più di un mese per far valere le mie idee, ma alla fine non sono riuscito a portare a termine questo progetto”.

Queste le parole di D’Orsi che ha ricordato i giorni passati in tenda per far si che l’aeroporto si costruisse ad Agrigento. Durante la conferenza D’Orsi ha anche parlato delle vicende personali, sottolineando tutti gli atti intimidatori da lui ricevuti “per un totale di 28 pallottole e 480 lettere anonime”, gli attentati incendiari alla propria abitazione e alla scuola dove lavora lui e in quella dove svolge attività sua moglie. Parlando dei giornalisti con cui non ha mai avuto un rapporto idilliaco, D’Orsi ha detto che pochissime volte gli è stata data la possibilità del contraddittorio e che non sono stati pochi i giornali che hanno chiesto soldi alla Provincia durante il suo mandato. Riguardo alla questione dell’”esercito di assessori” di cui è stato accusato ha detto che quelli nominati da lui sono stati soltanto 35 e che questi non hanno assolutamente influito sulle spese e che anzi le indennità degli assessori sono state ridotte.


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