Dottoressa violentata a Trecastagni |La bufala del reato derubricato

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03 Ottobre 2017, 19:16

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CATANIA – E’ una ‘falsa notizia’ quella riportata da ‘alcuni quotidiani di informazione online’ sulla presunta derubricazione da violenza sessuale a infortunio sul lavoro del reato contestato all’uomo che violentato una dottoressa in servizio alla guardia medica di Trecastagni. Lo afferma, sottolineando di averla letta ‘con grande stupore e profonda indignazione’, il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, in una lettera inviata all’ordine nazionale dei giornalisti.

‘A prescindere che non esiste nel nostro codice penale nessun reato rubricato come ‘infortunio sul lavoro’, ma piuttosto il reato di lesioni personali (dolose o colpose) – scrive il magistrato – i reati contestati all’indagato dal Pm e confermati dal Gip nell’ordinanza cautelare in carcere sono quelli i violenza sessuale aggravata (perché commessa in danno di incaricato di pubblico servizio), di sequestro di persona, di lesioni volontarie pluriaggravate e di danneggiamento’.

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Nella lettera, il Procuratore cita la pagina del ‘Tempo.it’ che il 30 settembre ha pubblicato l’articolo ‘Catania, dottoressa stuprata in guardia medica: non violenza ma infortunio sul lavoro. Derubricata l’aggressione al medico siciliano’; e la notizia su Rainews.it, del 1 ottobre, dove è nel testo dell’articolo, tra l’altro, è scritto: ‘E’ stata derubricata dal giudice come incidente sul lavoro la violenza sessuale subita da una dottoressa mentre entra in servizio alla guardia medica di Trecastagni…’.

‘Il grave travisamento dei fatti dagli autori di questi articoli online – scrive il procuratore Zuccaro – non è certamente emblematico del quotidiano scrupoloso sforzo prodotto dai giornalisti professionisti per accertare i fatti, verificare le fonti e così offrire un’informazione corretta’. Poiché ‘tali ‘scorribande mediatiche’ vanno in direzione contraria’, il magistrato auspica ‘un incisivo intervento da parte degli Ordini competenti per impedire la diffusione di notizie false che alimentano sui social network polemiche ingiustificate nei confronti di magistrati che compiono giornalmente con serietà il proprio dovere’. ‘Il grave fatto di violenza – ribadisce il procuratore di Catania – è stato perseguito dalla magistratura con il giusto rigore e il dovuto rispetto per la persona offesa. Ogni diversa notizia pubblicata deve essere obbligatoriamente rettificata nei termini sopra specificati’.

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03 Ottobre 2017, 19:16

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