Zuccaro procuratore generale: “Nessuno attacchi la magistratura”

Catania, Zuccaro procuratore generale: “Nessuno attacchi la magistratura”

La cerimonia di insediamento VIDEO

CATANIA – “Nessuno attacchi la magistratura quando la magistratura esercita le sue funzioni. Si può dissentire, si può pensarla in maniera diversa ma un’altra cosa è il sindacato che non può essere fatto sui giornali, sul lavoro della magistratura. È un valore troppo importante, ci perdiamo tutti se questo dovesse accadere”. Sono le parole di Carmelo Zuccaro, nuovo procuratore generale di Catania che, a margine dell’insediamento, è intervenuto sui provvedimenti emessi dalla giudice Iolanda Apostolico e sugli attacchi della politica. Numerosi gli esponenti di primo piano del mondo della giustizia presenti.

Zuccaro: “I miei sentimenti”

Carmelo Zuccaro ha guidato, per 7 anni, la procura di Catania. Non trattiene un filo di emozione: “Ci sono due sentimenti contrastanti che dividono il mio animo – dice il nuovo procuratore generale – un sentimento di dolorosa perdita, di cose tanto belle fatte con una squadra formidabile dei magistrati della Procura etnea, con la procura nazionale e il procuratore distrettuale.

Dall’altro lato registro un’orgogliosa consapevolezza nello svolgere un ruolo particolarmente delicato con la collaborazione di magistrati che conosco in gran parte e che so essere valorosi e di particolare esperienza. Con loro – continua – dovremo formare lo stesso spirito di squadra della procura di Catania”.

Il caso Apostolico

Il magistrato condanna fermamente il “sindacato” sull’operato della magistratura “fatto sui giornali”. E aggiunge: “Qualunque linciaggio è sempre da deprecare – dice il procuratore generale – quindi immagini se posso approvare il linciaggio nei confronti di un magistrato che fa il proprio dovere. Per quanto riguarda il video che la riprende sono aspetti sui quali, se dovessi essere investito, non posso anticipare dei giudizi”.

Zuccaro, gli obiettivi

Il procuratore generale lavorerà alla riorganizzazione degli uffici, che ricadono su un territorio vasto, con quattro tribunali ordinari e tre province. Zuccaro ha in mente un sistema simile a quello collaudato in Procura, ma soprattutto, il magistrato rilancia la sua visione basata sul netto contrasto ai sistemi criminali: “Voglio evitare che vi possano essere magistrati di vertice della Procura che qualche decennio fa dimostravano di ignorare i più gravi fenomeni criminali della città, facendo alcune affermazioni – conclude il procuratore generale – che ancora oggi mi provocano particolare disagio”.

Chi c’era

Numerosi gli esponenti del mondo della giustizia presenti, dal nuovo procuratore generale di Messina Carlo Caponcello al presidente della Corte d’Appello Filippo Pennisi. In sala anche il procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi, già capo della procura etnea, Nino Di Matteo magistrato ed ex consigliere togato del Csm e Sebastiano Ardita magistrato già capo del Dap e componente del Csm. In sala anche il sindaco di Catania Enrico Trantino, l’ex procuratore generale Salvatore Scalia e numerosi magistrati della Procura e della procura generale, oltre a tutti gli esponenti delle forze armate.


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