Catania, in casa un arsenale e una serra per la droga: arrestato - Live Sicilia

Catania, in casa un arsenale e una serra per la droga: arrestato

L’arrestato, ai domiciliari con braccialetto elettronico, è stato catturato dalla squadra Lupi del nucleo investigativo di Catania
SAN CRISTOFORO
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CATANIA – In una palazzina di San Cristoforo, un quarantenne, aveva allestito una serra con tecnologie semi-industriali per la produzione di marijuana. In più, ben nascosti, teneva pure un piccolo arsenale con pistole, fucile e armi. Peccato per lui che i carabinieri sono riusciti a sapere tutto e lo hanno arrestato. Ora è ai domiciliari con braccialetto elettronico.

Prosegue, insomma, l’attività di contrasto allo spaccio e alla proliferazione di armi, perseguita su tutto il territorio della provincia dai Carabinieri della “Squadra Lupi” del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania.

L’arresto è avvenuto ieri pomeriggio. L’uomo è accusato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, detenzione abusiva di armi clandestine e ricettazione e detenzione abusiva di proiettili.

I militari, insomma, sono andati a colpo sicuro. L’appartamento, di proprietà del quarantenne, si trova proprio di fronte a quello dove l’uomo vive con i genitori. Per i carabinieri, ne ha posto una parte in affitto, a un inquilino totalmente ignaro del resto; e l’altra metà la usava per produrre droga e nascondere armi.

I carabinieri lo hanno fatto chiamare dai genitori e lo hanno fatto tornare a casa. Intanto, il padre ha dato la chiave ai carabinieri, che sono entrati nella parte di appartamento rimasta in uso al locatario e hanno avviato la perquisizione.

Un impianto “di pregevole livello professionale”

E in una stanza chiusa hanno trovato un vero e proprio impianto per la coltivazione di canapa indiana, ritenuto di “pregevole livello professionale”. C’era una vasca per l’acqua con apposito timer per l’irrigazione programmata delle piante. C’era un impianto di aerazione costituito da un filtro cilindrico in acciaio di notevoli dimensioni, collegato a tubi che terminavano in un condotto ricavato da un pannello coibentato posto a chiusura dell’unica porta finestra presente. E un impianto sospeso, assicurato al soffitto, composto da quattro strutture di barre led UV. Trasformatori, un impianto di climatizzazione composto da un condizionatore e due ventilatori, tutti fissati alle pareti laterali.

Inoltre degli strumenti rilevavano l’eventuale acidità del terreno e dell’acqua. C’erano infine fertilizzanti e concimi. Nella serra, 98 vasi con piante di cannabis tra un metro e uno e venti e 26 vasetti con altre piantine. Una stanza adiacente era stata utilizzata come deposito per fertilizzanti. Conteneva un barattolo con 30 grammi di marijuana già essiccata e una macchina per sottovuoto con decine di bustine di plastica per imbustare la droga.

La pistola nel pentolino metallico

Nel corridoio, i militari si sono insospettiti per la presenza di un pentolino metallico contenente benzina, riposto su una scarpiera. Svuotandolo hanno appurato che al suo interno era nascosta una pistola semiautomatica di colore nero Browning calibro 7,65 e un revolver di colore nero marca “EIG” calibro 38 special.

Nello stesso corridoio, all’intero di un armadio in legno a quattro ante, sono stati rinvenuti quattro chili di marijuana divisi in 33 buste in plastica di sottovuoto, un panetto di hashish del peso di 100 grammi.

E un piccolo arsenale con una doppietta calibro sedici, pistola 357 Massachusetts Dan-Wesson, pistola a tamburo Webley’s modello 83. Una Colt 38 special, tre serbatoi monofilari della pistola semi-automatica, marca “Browning” calibro 7,65, una pistola a tamburo dell’800 priva di matricola e modello. Poi 917 proiettili per arma da fuoco di vario calibro.

I frammenti di pissidi e anfore di probabile interesse archeologico

Infine, gli operanti hanno rinvenuto inoltre uno scatolone contenente 82 frammenti di varie dimensioni di pissidi ed anfore presumibilmente di interesse archeologico.  Anche nella casa dove vive con i genitori, c’erano 260 grammi di marijuana ed un barattolo contenente 25 grammi di hashish.

Al termine dell’attività, i frammenti di pissidi ed anfore, poiché beni di presumibile interesse archeologico, quindi appartenenti al patrimonio indisponibile dello Stato, sono stati sequestrati per essere messi a disposizione della Soprintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali di Catania per valutare la reale natura degli stessi.

In tutto sequestrati 4 chili 260 grammi di marijuana, 125 grammi di hashish e 118 piante di cannabis di varie dimensioni. E l’uomo, che si è assunto la disponibilità di tutto il materiale rinvenuto sia nell’abitazione a lui in uso che nel domicilio dove vive unitamente ai genitori, è stato posto, come detto, ai domiciliari.


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