E l'ufficiale dell'Arma ordinò: | "Non toccare il papello" - Live Sicilia

E l’ufficiale dell’Arma ordinò: | “Non toccare il papello”

La trattativa
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Il papello, con i termini della trattativa tra mafia e pezzi dello Stato nel periodo delle stragi, nel 2005 si trovava nella casa all’Addaura di Massimo Ciancimino. I militari lo trovarono ma il capitano Antonello Angeli avrebbe avuto l’ordine da parte del suo superiore il colonnello Giammarco Sottili di lasciar perdere il documento e di non sequestrarlo perché si trattava di documentazioni già acquisite. Lo dice il carabiniere Saverio Masi, sentito dalla procura di Palermo il 7 luglio del 2009, ai pm che conducono l’inchiesta sulla presunta trattativa. Il verbale della sua deposizione spontanea è stato depositato agli atti del processo al generale Mario Mori, accusato di favoreggiamento aggravato alla mafia e ora indagato per concorso in associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta sulla trattativa.

Masi avrebbe saputo questi fatti da Angeli che glielo avrebbe raccontato alcuni anni dopo. Il capitano avrebbe detto anche di aver comunque fatto fotocopiare quei documenti da un altro carabiniere e di avere tenuto quelle copie, mentre gli originali sarebbero stati riposti nel luogo dove erano stati trovati. Masi, risentito dalla procura il 23 marzo scorso, ha inoltre confermato di essere andato a casa del giornalista Saverio Lodato assieme a un collega per raccontargli questa storia. Cosa che però non avvenne. Anche Lodato è stato ascoltato dai pm.

I fogli scomparsi
Alcuni fogli a quadretti
, altri documenti e dei post-it sarebbero stati trovati dai carabinieri durante la perquisizione nella casa all’Addaura di Massimo Ciancimino, nel 2005, ma al momento della catalogazione di questo materiale non c’era più traccia. Lo ha raccontato il carabiniere Samuele Lecca, del nucleo radiomobile di Palermo, che partecipò alla perquisizione coordinata dal capitano Antonello Angeli. Il verbale di Lecca, sentito dai pm di Palermo che indagano sulla presunta trattativa tra Stato e mafia il 6 ottobre scorso, è stato depositato agli atti del processo al generale Mario Mori, accusato di favoreggiamento aggravato alla mafia. Secondo Lecca, in un magazzino vicino la casa di Ciancimino e sempre di proprietà del figlio dell’ex sindaco fu trovato una grossa scatola di cartone con vari documenti. “C’erano anche dei fogli a quadretti scritti a penna – dice Lecca – Appena vidi il carteggio lo diedi ad Angeli il quale, appena lo vide, e si allontanò per fare una chiamata. Dopo tornò e mi chiese se conoscessi una copisteria vicina e, alla mia risposta positiva, mi disse di andare a fotocopiare tutto. Poi, sempre eseguendo i suoi ordini, lasciai originali e fotocopie nella sua stanza”. Lecca ha poi partecipato anche alla catalogazione dei documenti trovati all’Addaura. ” In quell’occasione non vidi più – ha detto – i documenti che avevo fotocopiato”.

(Fonte Ansa)


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