Ecco la raccolta condominiale | Il lato 'buono' della pandemia - Live Sicilia

Ecco la raccolta condominiale | Il lato ‘buono’ della pandemia

In un tempo così difficile, c'è chi si mobilita.

PALERMO– Il messaggio è arrivato, forte, bello e chiaro, su una chat condominiale: “Buona sera, volevo proporre una sorta di banco alimentare condominiale permanente da destinare a tutti quei casi di bisogno estremo che le varie associazioni territoriali con la Protezione civile e il Comune stanno con difficoltà tentando di sostenere. Basterebbe che ognuno e ognuna di noi, ogniqualvolta faccia della spesa per sé, aggiungesse uno o più articoli di prima necessità da offrire per la raccolta. Se foste d’accordo si potrebbe mettere un contenitore nel sottoscala, così che ognuno possa monitorare gli alimenti raccolti e indirizzare la sua scelta sul mancante in piena autonomia e possibilità. Una volta riempito, avvisare i volontari autorizzati dal Comune di venirlo a prelevare. Che ne pensate… Io mi sento di voler essere utile per la nostra cittadinanza in grave difficoltà…”.

Questo è accaduto in un palazzo in zona viale Delle Alpi. Chi riporta l’esperienza, e resta anonimo perché la bontà e il riserbo vanno di pari passo, è entusiasta delle risposte ricevute. Sono state già riempite tre ceste e l’iniziativa continua.

E’ uno degli estremi della pandemia del Coronavirus. Uno è l’egoismo: non soltanto prendere le necessarie precauzioni, ma elidere il prossimo dal proprio orizzonte, considerandolo un inciampo o una minaccia. L’altro è la solidarietà: la capacità di percepire il dolore di chi, in questo momento terribile, non riesce a mettere il classico piatto di pasta a tavola.

Molti condomini e molte borgate si stanno organizzando per delle raccolte mirate. A Mondello, all’Arenella, in centro. Stamattina, proprio nei supermercati di Mondello, c’erano volontari delle parrocchie che raccoglievano generi di prima necessità. Molte persone hanno donato pacchi di pasta, scatolette, latte. E qualcuno pure due ovetti di cioccolata con la sorpresa, quasi scusandosi: “Sa, anche i bambini hanno bisogno di sentirsi pensati…”.


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