PALERMO – Evitare un’altra via Bagolino. Sembra questo l’obiettivo del comune di Palermo che, dopo la tragedia costata la vita a quattro persone, corre ai ripari e mette sotto pressione i proprietari degli edifici pericolanti perché svolgano i lavori di messa in sicurezza.
Si comincia con il civico 10 di via Cuba, affidato al Coime; il civico 19 del cortile Primo di Cristofalo del Banco di Sicilia; i civici 1,2 e 3 di cortile Lo Casto; i civici 39, 41, 43, 45 e 47 di via Mazzini; l’immobile di vicolo Nuovo; l’immobile tra via Tavola tonda e San Sebastiano; l’edificio tra via Maqueda e vicolo Mori.
Una corsa contro il tempo, nel tentativo di mettere in sicurezza una larga parte di città non monitorata, negli ultimi anni, e ora a rischio crollo. Un impegno ribadito dal sindaco Leoluca Orlando anche ultimamente a Sala delle Lapidi.