Edilizia scolastica nel caos| Pochi fondi e uffici smembrati

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01 Aprile 2014, 06:45

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PALERMO – Scuole senza certificato di prevenzione antincendio, non a norma, ma soprattutto uffici comunali nel caos e senza tecnici quando si tratta di edilizia scolastica. Ecco il quadro dalle tinte assai fosche che ieri la commissione Urbanistica, presieduta da Alberto Mangano, si è trovata di fronte nel tentativo di fare chiarezza in un settore che sembra fare praticamente acqua da tutte le parti.

Già, perché quando si tratta di manutenzione delle scuole al comune di Palermo c’è da mettersi le mani nei capelli, come dimostra la durissima lettera dell’architetto Fabio Paci, coordinatore dell’Unità operativa 2 di Palazzo delle Aquile, inviata proprio alla commissione in occasione della vivace audizione. Il problema, infatti, non sono solo i soldi che non risultano mai abbastanza, ma soprattutto la difficoltà della macchina comunale di funzionare a dovere anche a causa di una serie di riorganizzazioni degli uffici avvenute negli ultimi due anni che hanno lasciato parecchio a desiderare. Basti pensare, per esempio, che la delega alle Manutenzione scolastiche a dicembre scorso è passata dall’assessore Agata Bazzi all’assessore per la Scuola Barbera Evola, senza però che tutti gli uffici tecnici fossero incardinati nella sua area ma restando alle Manutenzioni. Insomma, un bel pasticcio.

“L’amministrazione comunale ha letteralmente mandato allo sbaraglio il gruppo di lavoro che coordino senza titolarità di posizione organizzativa – scrive Paci nella sua missiva – e che si occupa della manutenzione edile. Ho più volte segnalato tale situazione, ma è rimasta senza risposta”. Una nota dai noti durissimi che, se da un lato ammette la carenza strutturale degli edifici (vecchi oppure moderni ma realizzati male o con materie di scarsa qualità), dall’altra punta il dito contro un’amministrazione Orlando che ha depotenziato l’edilizia scolastica: da 17 tecnici e due posizioni organizzative a quattro funzionari, di cui uno part-time che devono far fronte a una mole sproporzionata di lavoro e per giunta con computer obsoleti, senza auto di servizio e zero ore di straordinario. Un “grido di dolore” inascoltato nel corso di alcune riunioni tecniche tenutesi in questi mesi e che è esploso quando una collaboratrice amministrativa è stata spostata al settore Cultura, senza che Paci ne sapesse praticamente nulla. E l’architetto ha così scritto per protestare formalmente, chiedendo altri due funzionari e il ritorno della collaboratrice amministrativa spostata.

A Palermo tra asili nido, scuole materne, elementari e medie ci sono circa 300 plessi che inoltrano una media di trenta istanze giornaliere all’Edilizia scolastica, senza che questa riesca a farvi fronte perché gli uffici sono peraltro spezzettati in più aree: uno raccoglie le istanze, ma senza tecnici deve rivolgersi all’altro per le gare e al Coime per gli interventi che ha allestito dieci squadre da cinque persone l’una proprio per le scuole. E poi c’è il problema di 28 scuole che il vecchio capoarea delle Manutenzioni, Sergio Pollicita, voleva addirittura chiudere per mancanza del certificato di prevenzione incendi o altri problemi di sicurezza: la metà dovrebbe contenere inoltre massimo cento persone per volta, con i plessi che contano almeno 600 alunni l’uno. Poi c’è la questione dei fondi per le manutenzioni che oggi ammontano a mezzo milione, anche se il capoarea Nicola Di Bartolomeo nel prossimo bilancio vorrebbe chiederne almeno 12.

“Ancora una volta quello che si nota è l’improvvisazione di questa amministrazione, l’ufficio dell’Edilizia scolastica è organizzato in maniera surreale col risultato che è sotto gli occhi di tutti – attacca Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia – non funzionano gli uffici, il Coime fa da pompiere tamponando le emergenze. Il Coime è efficiente ma dall’età media troppo alta, serve una struttura più snella e bisogna fare marcia indietro ridando all’ufficio Edilizia scolastica quel potenziamento che aveva prima che l’ufficio venisse smembrato. Bisogna dare in mano tutto a un solo assessore, ma non voglio dire chi, scelgano loro, ma mon c’è alternativa. Questo caos ha portato all’odierna situazione. Non dimentichiamo che tempo fa con una ordinanza si voleva la chiusura di 28 scuole del nostro Comune, il sindaco ha fatto bene a non farlo ma va trovata una soluzione. Fin da adesso dico che per quanto concerne le scuole daremo battaglia per dar loro il primo posto fra le emergenze, i luoghi dove i nostri studenti vanno a riempirsi di cultura non può che essere accogliente e stimolante, una culla del sapere. Se non lo è, faremo la nostra parte e appoggeremo le richieste del capoarea”.

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“In sede di bilancio riconfermeremo i contributi finora dati, ovvero 900mila euro l’anno, ma spero che riusciremo a raddoppiarli – replica l’assessore Evola – inoltre si è definito ora l’accordo quadro in cui contiamo di impiegare altri 4 o 5 milioni. Ma certamente tre tecnici sono pochi e Paci ha ragione per alcuni aspetti, va rimodulata la riorganizzazione con l’Edilizia scolastica che non può restare ai Lavori pubblici ma deve avere una struttura autonoma con un cospicuo numero di persone sotto una regia unica che faccia capo al mio assessorato, altrimenti così non posso esercitare la mia delega. Questa è la nostra idea che tenteremo di portare avanti”. E sulle 28 scuole aggiunge: “Purtroppo la situazione è drammatica e ben più estesa, due mesi dopo il nostro insediamento abbiamo denunciato i disastri che abbiamo trovato: parliamo di certificati di prevenzioni incendi mancanti, persi oppure non rilasciati perché i lavori sono stati eseguiti da comunali che non avevano i titoli per rilasciarli; nessun intervento per rendere antisismiche le strutture costruite prima degli anni Ottanta. Ma il sindaco non poteva certamente chiudere 28 scuole e mandare per strada 7.500 alunni e 1.500 tra docenti e personale Ata. In questi due anni abbiamo fatto molto, con l’Amg che in agosto ha realizzato 70 sopralluoghi e avviato i cantieri. Sicurezza e diritto allo studio devono andare di pari passo”.

“La volontà della commissione è di sostenere l’azione dell’amministrazione – dice il presidente Alberto Mangano – sia perché parliamo di scuole, sia perché hanno un livello di sensibilità maggiore visto che coinvolgono oltre ai giovani anche le famiglie e il personale. Un incidente come una scuola che chiude crea un danno notevole, più di una buca della strada. Inoltre dobbiamo sbloccare centinaia di interventi di manutenzione che producono occupazione e lavoro”. “La commissione ha cominciato ad affrontare la tematica – aggiunge Pierpaolo La Commare del Mov139 – si lavorerà per un maggiore coordinamento fra i settori dell’amministrazione comunale, in particolare curando una migliore sinergia tra Coime e amministrazione”.

“Oggi i funzionari del’edilizia scolastica mi hanno fatto compassione anche sul piano umano per la passione e l’attaccamento al loro lavoro, hanno lanciato un grido di dolore e di richiesta di aiuto – dice Rosario Filoramo del Pd – l’amministrazione è allo sbando, il sindaco su questa vicenda dimostra debolezza e gli atti prodotti non ottengono conseguenti risultati (la richiesta di integrazione del personale supportata da una lettera del sindaco è ferma al settore risorse umane dal mese di novembre dello scorso anno). Bisogna lavorare per dare nuove risorse economiche ma ancora più fondamentalmente risorse umane . La scuola è una priorità che deve essere sostenuta. Non è possibile che l’edilizia scolastica (Area gestione del Territorio) sia formata solamente da 13 tecnici full time e 9 part time, non ci sono né istruttori, né esperti, né funzionari amministrativi, mentre la Manutenzione edifici scolastici è composta da 5 tecnici full time e 2 part time e 1 esperto amministrativo e personale Gesip amministrativo. Le attrezzature informatiche sono obsolete (le postazioni più recenti risalgono al 2007, un unico plotter in attività da 22 anni), gli arredi sono vetusti e mancano gli automezzi per svolgere i sopralluoghi nelle scuole”.

 

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01 Aprile 2014, 06:45

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