Educare alle insidie del web |Al via "una vita da social" - Live Sicilia

Educare alle insidie del web |Al via “una vita da social”

Il camper della Polizia di Stato in piazza Università.

Polizia postale
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2 min di lettura

Marcello La Bella, Dirigente Polizia Postale Catania

CATANIA – “Una vita da social”. È questo il nome della campagna educativa della Polizia volta a sensibilizzare i ragazzi. Questa mattina il camper della Polizia di Stato ha stazionato in piazza Università. Tanti i ragazzi che hanno potuto porre domande agli agenti della Polizia Postale, da tempo specializzati in reati informatici e trappole del web. “Il nostro camper è stato a Trapani, Agrigento, Caltanissetta e Catania – dice il dirigente della Polizia Postale Marcello La Bella – in queste tappe abbiamo incontrato tantissimi ragazzi. a nostra è una campagna di sensibilizzazione e d’informazione sui temi del cyberbullismno e dei social network. Abbiamo dato delle risposte alle loro curiosità, alla loro sorpresa nell’apprendere che dei gesti che all’apparenza possono essere considerati normali nascondono insidie di non poco conto”. A Catania la Polizia di Stato e quella Postale hanno incontrato i ragazzi della scuola media Cavour e quelli del liceo Cutelli.

“Abbiamo fatto delle statistiche insieme ai portali ScuolaZoo e Generazioni Connesse, i numeri sono particolarmente alti – continua La Bella – 1 ragazzo su 5 dichiara di essere stato vittima di cyberbullismo. Bisogna avere la massima attenzione su questi fenomeni. Si possono verificare situazioni molto pericolose che riguardano la pornografia minorile, il sexyting, lo scambio di immagini hard che hanno portato le persone coinvolte a gesti estremi”.

Il Questore di Catania

Presente all’incontro con i ragazzi della Cavour anche il Questore Alberto Francini che, insieme a Gino Astorina e Marcello La Bella, ha interagito con i ragazzi. “La Polizia di Stato è molto attenta a questi fenomeni – dichiara Francini – troviamo dei linguaggi che possano arrivare ai giovani interagendo con loro e facendoli partecipi delle insidie che il mondo della rete nasconde. Abbiamo dei pool di esperti che sanno come comunicare ai giovani e giovanissimi, praticamente, un lavoro a 360° che parte dalle Istituzioni e passa attraverso la famiglia.” I numeri del fenomeno sono sottostimati. “E’ chiaro che le denunce che noi raccogliamo – chiosa La Bella – non corrispondono al numero reale dei fenomeni di cyberbullismo e sexyting, ma la Polizia di Stato ha lanciato un’app che può essere scaricata su qualunque tipo di smartphone e permette la segnalazione, in forma anonima, di situazioni o immagini che coinvolgono minori”.

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