CATANIA – “Il Comune di Catania sembra averci dimenticato. Lanciamo un appello al sindaco Trantino, per aiutarci a ricordare degnamente la nostra nipotina che non c’è più”. A parlare è Rosaria Testa, nonna della piccola Elena Del Pozzo, la bambina di 5 anni uccisa barbaramente da sua madre, Martina Patti, il 13 giugno 2022 a Mascalucia.
Una tragedia che ha avuto una eco mondiale. E in quei giorni, dal Comune di Catania, era arrivata una promessa alla famiglia Del Pozzo: vi daremo uno spazio dove seppellire la piccola. Ebbene, ad oggi Elena si trova al cimitero in un loculo provvisorio.
Si trova nella cappella che è destinata, un giorno lontano, a ospitare la sua bisnonna di 84 anni. E’ chiaramente una sistemazione momentanea, che era stata trovata a fronte delle promesse del Comune.
Nessuna accusa
La famiglia della bimba non punta l’indice contro nessuno, non ce l’ha con un politico né con i tecnici, ma si rivolge al Comune di Catania. Ora sono passati due anni ed è cambiata l’amministrazione. Nel frattempo però della messa in atto di quelle promesse non vi è traccia.
Da nessuna parte. Nel frattempo i catanesi, la gente, non hanno dimenticato Elena. “Ci portano fiori, giochi, fotografie, pupazzetti, tutte cose che lì, dove è oggi, non possono stare, e noi stiamo conservando tutto – afferma ancora la nonna – nel frattempo le persone stanno anche facendo delle donazioni”.
A loro la famiglia Del Pozzo non smette di dire grazie. Lo fa periodicamente anche attraverso i social. Ma questa mobilitazione non è sufficiente. “Le persone sono molto gentili, ma non possono bastare quei soldi – sottolinea Rosaria Testa -. Il Comune deve venirci incontro, facendo ciò che si sono impegnati a fare”.
Il sindaco di Mascalucia
La famiglia Del Pozzo come detto è di Catania. E dopo la morte, il primo cittadino di Mascalucia è stato molto vicino a tutti loro. “Il sindaco di Mascalucia ci ha aiutato, facendo da tramite con il Comune di Catania e ci aveva offerto un piccolo terreno al cimitero di Mascalucia”.
Tuttavia loro hanno declinato, perchè il posto per Elena è vicino alla sua famiglia, alla famiglia del suo papà, dunque a Catania. “E inoltre – fa notare la nonna – si trattava di una collocazione gratuita, come ho detto, e non smetterò di ringraziare per la sua vicinanza il sindaco di Mascalucia, ma era uno spazio a terra: non ho intenzione di mettere Elena a terra”.
Ma come sono andate le cose a Catania? “Sono andate così: hanno detto che ci avrebbero dato un terreno o uno spazio per costruire una cappella dove far riposare la nostra bambina. Solo che poi la vecchia amministrazione è andata via e la nostra sensazione è che a Catania si siano dimenticati di noi, Che si siano dimenticati di Elena”.