Emergenza discariche a Galermo |Giacalone: "Via i cassonetti" - Live Sicilia

Emergenza discariche a Galermo |Giacalone: “Via i cassonetti”

Una piaga vera e propria, quella dei pendolari della spazzatura, che costa fior di euro alla cittadinanza . L'assessore D’Agata: “Ogni mese almeno 300 contravvenzioni”. FOTO VIDEO

CATANIA – Un intero quartiere invaso dalla spazzatura. Un rione costellato di discariche a cielo aperto, alcune piene di rifiuti tossici o speciali. È San Giovanni Galermo, periferia nord della città. È qui che, stando alle denunce della quarta municipalità, abbandonerebbe i rifiuti gran parte della popolazione dei paesi etnei. Una piaga vera e propria, quella dei pendolari della spazzatura, che costa fior di euro alla cittadinanza – per via della maggiore quantità di rifiuti che arriva in discarica, e che neanche l’amministrazione sembra riuscire a debellare.

L’immondizia arriva a San Giovanni Galermo da tutti i paesi etnei, specialmente nella prima mattinata: questo ha confermato l’opera di monitoraggio svolta da esponenti della quarta municipalità nell’arco delle 24 ore, in diversi giorni e su più aree. Dai bidoni carrellati in via Allegria, alla discarica di via Villa Flaminia, una lunga consuetudine di noncuranza si manifesta nei soliti e continui accumuli. “Adesso, in via Badia, bruciano pure i cassonetti”, lamenta il vicepresidente Giuseppe Zingale. “Oltre all’impatto ambientale e a quello non certo meno importante sulla salute della popolazione, questo atteggiamento danneggia la ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti, che deve sostituire i cassonetti. A un costo di 600 euro l’uno.

Evidente, dunque, l’impatto sulle casse dei contribuenti. “Chiediamo quindi al Comune un incremento della videosorveglianza e più vigili urbani a sorvegliare le strade – continua Zingale – e ci appelliamo alla cittadinanza, affinché collabori con il Comune, segnalando gli illeciti”. Rincara la dose il presidente Giacalone: “E’ una battaglia per l’educazione civica, che dobbiamo combattere. Tra le varie iniziative, ci serviremo anche di alcuni ‘dissuasori d’inciviltà’. Esistono già i dissuasori di velocità; magari inventeremo una segnaletica volante a tema ambientale”. Giacalone, in accordo con la Ipi, la ditta che sio occupa di raccolta, e i funzionari del Comune, ha stabilito di eliminare del tutto i cassonetti in alcune vie, come la via Brescia, e avviare la raccolta porta a porta, proprio per evitare che tutti i paesi continuinon a conferire lì e per evitare gli incendi della spazzatura.

Ma le violazioni si registrano un po’ ovunque, complice anche la conformazione del quartiere, fino al 1927 Comune autonomo. E sono confermate anche dai residenti in via Adone. Qui, presso la rotonda, si trovano numerosi pannelli ondulati in eternit e un solo cassonetto generico, semivuoto. In compenso, nel vallone sottostante, giacciono elettrodomestici, sanitari e inerti edili. Poco distante, un baule di legno –pieno di altri scarti – copre un tombino aperto: il coperchio originale è sparito almeno un anno fa. Sono attivi, da venerdì 24 aprile, presidi appositi nelle zone più maltrattate: vi prendono parte alcuni dipendenti comunali abilitati a elevare contravvenzioni, insieme agli stessi membri del consiglio. Il risultato vuol essere simile a quello delle “task force” da alcuni anni attive in diverse città italiane.

L’assessore all’ambiente, Rosario D’Agata, però, risponde mostrando parte dei provvedimenti emessi per questo motivo. Una media di dieci multe al giorno. ”Procediamo con ricognizioni e periodici interventi di sgombero delle aree adibite a microdiscarica – afferma. Ogni mese vengono elevate circa trecento contravvenzioni relative al cattivo smaltimento dell’immondizia: le motivazioni vanno dall’abbandono di rifiuti speciali all’inosservanza degli orari stabiliti per depositarli”.

Ma è in via Villa Flaminia il lato più vistoso del problema: lungo circa duecento metri di altri rifiuti speciali e organici in piena fermentazione. Qui, per ragioni di confine, la questione si divide tra Catania e Misterbianco. Dal Comune etneo, risponde l’assessore Angela Vecchio, concorde sulla linea delle sanzioni: “L’ufficio Ecologia sta disponendo gli atti amministrativi per conferire l’incarico di smaltimento dei rifiuti speciali; bonificata la discarica, s’intende proteggere i bordi della strada con una barriera di cemento analoga a quella del lato opposto. Servirebbe una più stretta collaborazione col comune di Catania”. Quanto al versante catanese, terreno privato, il comune ha richiesto ai proprietari di provvedere alla recinzione e sembra che la ripulitura sia già in corso.

 


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