CATANIA – La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno; l’annuncio del “Consorzio Simco”, di voler interrompere il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nei 18 Comuni dell’ATO CT-3, rischia di provocare un vero e proprio terremoto.
Il consorzio Simco, nella sua lettera, firmata dal presidente, Concetta Italia, fa riferimento alla mancata attivazione delle amministrazioni comunali e della stessa società ATO, rispetto all’approvazione del piano di rientro e riparto, atto fondamentale per permettere, poi, alla Regione Siciliana, di inviare le somme necessarie a copertura dei debiti contratti negli anni passati.
Proprio questa mattina, Simeto-Ambiente, come avviene ormai con cadenza quasi giornaliera, ha inviato alla Regione Siciliana una nota, dove elenca i comuni che hanno già approvato, attraverso delibere di consiglio comunale o con delibere di giunta, il piano di rientro. Nella stessa nota, Simeto-Ambiente, ha richiamato le tre missive che da novembre a dicembre, sono state inviate dalla società ATO alla Regione Siciliana in riferimento all’istanza della società per ottenere le anticipazioni, a valere sempre sul piano di rientro.
I comuni che hanno già approvato il piano di rientro, con delibera di giunta, sono: San Giovanni La Punta, Gravina di Catania, San Gregorio di Catania, Belpasso, San Pietro Clarenza, Nicolosi, Tremestieri Etneo, Biancavilla, Ragalna, Sant’Agata Li Battiati, Adrano
Per quanto riguarda Santa Maria di Licodia e Misterbianco, la delibera è stata non approvata dal consiglio comunale.
Per Paternò, è stata approvata la delibera di giunta, con il consiglio comunale convocato per il prossimo 11 febbraio. Dai comuni di Camporotondo Etneo, Mascalucia, Motta Sant’Anastasia e Pedara, si attendono notizie.
“E’ chiaro – evidenzia il commissario liquidatore di Simeto-Ambiente, Angelo Liggeri – che tutti i nostri adempimenti sono stati effettuati. Ricordo, inoltre, che le delibere delle singole Amministrazioni comunali vengono inoltrate in automatico alla Regione, con la nostra pratica attiva, visto che tra l’altro ci sono stati inviati circa 10 milioni di euro sul finire del 2011. Per evitare problemi, oggi, abbiamo comunque, inviato di nuovo tutta la documentazione al dipartimento regionale, comprese le note alle quali non abbiamo mai ottenuto risposta, segno che non vi erano incongruenze da far emergere. La Regione non ci ha mai rappresentato la mancanza di documentazione idonea ad ottenere l’anticipazione richiesta. Anzi, sono sempre state fornite – continua Liggeri – ampie rassicurazioni sulla completezza, esaustività e tempestività della documentazione fornita dall’ATO. Per quanto riguarda il Consorzio Simco, e l’annuncio di voler rinunciare all’espletamento del servizio nei 18 Comuni, preferisco non commentare. Ribadisco solo che non accettiamo intimidazioni”.
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