Esami istologici, “evidenziati gravi problemi”. La 'direttiva Faraoni'

Esami istologici, “evidenziati gravi problemi”. La ‘direttiva Faraoni’

Ecco cosa ha riscontrato l'assessore regionale

PALERMO – “I recenti fatti che hanno interessato la non corretta gestione delle attività del servizio di Anatomia Patologica hanno evidenziato, in alcuni casi, un grave problema dovuto alla mancata applicazione e rispetto delle linee guidata emanate nel 2015”.

Inizia così la direttiva firmata dall’assessore alla salute Daniela Faraoni, dal dirigente generale del Dasoe Giacomo Scalzo e indirizzata a tutte le aziende sanitarie siciliane.

Istologici, la direttiva di Faraoni

L’assessore alla Salute richiama le linee guida sulla ‘Tracciabilità, raccolta, trasporto, conservazione e archiviazione di cellule e tessuti per indagini diagnostiche di anatomia patologica”.

Faraoni ha avviato, dopo lo scandalo ‘Trapani’, accertamenti nelle aziende sanitarie.

“Da un’indagine preliminare – mette nero su bianco l’assessore – risulterebbe che non tutte le aziende sanitarie della Regione Siciliana hanno dato puntuale esecuzione, né si sono adeguate ai dettami vincolanti delle suddette linee guida”.

Cosa accade se, durante l’invio di un esame istologico, qualcosa va storto? Il mancato rispetto delle procedure “comporta responsabilità sia civili che penali”, si legge ancora.

Le linee guida

L’assessore ribadisce, regolamenti alla mano, quali siano i compiti di ciascun ‘anello’ delle aziende sanitarie. A partire dal direttore sanitario e dal risk manager, responsabili per la la “tracciabilità”.

La “raccolta e il trasporto dei campioni e della documentazione sanitaria del paziente” sono di competenza “del direttore sanitario e del risk manager della struttura inviante”. La struttura “ricevente” è invece responsabile delle singole fasi di lavorazione del materiale.

Il paragone con la Lombardia

Faraoni tira in ballo la Lombardia, che già nel 2018 aveva applicato un primo target sui tempi e le diagnosi, per questo, “con decorrenza immediata, tutte le aziende sanitarie del Ssr e i laboratori di anatomia patologica del privato convenzionato, sono tenute, sin d’ora, a uniformarsi, in attesa dell’emanazione di apposito decreto”.

Gli adempimenti

Entro una settimana dalla direttiva di Faraoni, tutte le aziende sanitarie devono “accertare il rispetto dei requisiti stabiliti dalle linee guida ministeriali”. A cascata anche i responsabili del Rischio Clinico delle Asp insieme ai responsabili del Servizio Igiene Pubblica, “entro 10 giorni”, devono accertare, “nei laboratori di Anatomia patologica del privato convenzionato, il rispetto dei requisiti”.

Se dovessero emergere “difformità”, il direttore generale dell’azienda interessata potrà formulare una proposta di “progetto” per l’adeguamento.

I tempi di refertazione

Dopo gli 8 mesi necessari a Trapani per un referto istologico, Faraoni ribadisce i tempi previsti dalla legge. Si va dai 7 giorni per un esame citologico, ai 20 giorni per un ‘esame istologico su un pezzo operatorio complesso, 10 giorni per le “valutazioni delle mutazioni genetiche” e 60 giorni per il “riscontro diagnostico clinico”.

Adesso la palla passa alle aziende sanitarie, devo “adeguarsi”. Il tempo è scaduto. Nel frattempo, il governatore Schifani è in attesa della relazione degli ispettori.


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