CATANIA – Dieci docenti catanesi hanno vinto il ricorso davanti al Consiglio di Stato per la disparità di trattamento subito da parte del Miur rispetto ad altri colleghi in merito all’esclusione per la partecipazione al corso di formazione creato ad hoc nell’estate 2015 per dirigenti scolastici. Il Consiglio di Stato (Sezione sesta) ha pronunciato in sede giurisdizionale la propria Ordinanza n. 3008/2017 sul ricorso numero di registro generale 6458 del 2016, presentato da dieci docenti catanesi avverso la procedura di cui al D.M. Miur n. 499/2015. Riepilogando brevemente la vicenda, la procedura, prevista dalla legge 107/2015, ha consentito ad un centinaio di prof siciliani rientranti nelle categorie di cui ai commi nnn. 87, 88, ed 89 dell’unico articolo della Buona Scuola di partecipare nell’Estate del 2015 ad un Corso di formazione “ad hoc” per dirigenti scolastici.
Gli insegnanti etnei hanno da sempre lamentato la “disparità di trattamento” subita dal Miur. Infatti, pur essendo anche loro titolari di un giudizio pendente parimenti ai colleghi, sono stati ugualmente esclusi dal Corso di formazione. Il Miur e l’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia hanno motivato l’esclusione dei dieci professori, asserendo che il loro ricorso aveva per oggetto il Concorso per dirigenti scolastici del 2011 e non del 2004 e del 2006, come invece previsto dai commi 87, 88 ed 89 della legge della Buona Scuola. “La questione sembrerebbe di “lana caprina”, ma in realtà non lo è affatto”, evidenzia Gianluca Rapisarda che sottolinea che “l’ordinanza collegiale del Consiglio di Stato è piuttosto chiara e non dà alibi di sorta al Miur per ulteriori differimenti. Essa ha infatti sollevato, in integrale accoglimento dei nostri motivi, plurime questioni di legittimità costituzionali articolate in via gradata avverso la procedura di cui al D.M n. 499 del 2015”. L’avvocato Salvatore Mazza, difensore dei dieci docenti in questione, spiega “che coloro che sono capaci di affrontare le battaglie con impegno alcune volte vengono premiate. Adesso non c’è più tempo da perdere. Piuttosto che pensare a pubblicare il Bando del nuovo Concorso per dirigenti scolastici, il Miur si adoperi per venire incontro al più presto alle istanze “sacrosante” dei miei assistiti. Altrimenti lo diffideremo”.