ETNA – Nuova segnaletica. Cartelli posizionati per segnalare, a chi non lo avesse ancora capito, quali attività non sono consentite all’interno del Parco dell’Etna.
Le scorribande tra i sentieri
Fuoristrada, moto da cross e altri mezzi a motore disturbano e danneggiano la quiete del parco naturale, oltre che devastare la flora e disturbare la fauna. Le denunce del presidente Carlo Caputo, anche recentissime, hanno evidenziato un problema esistente da tempo ma sempre più frequente. E invasivo. Non bastano le restrizioni dovute alla necessità di contenere la pandemia per fermare il fenomeno che si verifica anche in piena notte.
La segnaletica
Da qui la scelta di sottolineare l’ovvio con cartelli specifici. Se è vero infatti che la legge non ammette ignoranza è anche vero che tanti pensano che il Parco sia solo un “titolo” e che non preveda regole da rispettare.
Il presidente
“Il parco ha iniziato l’installazione di segnaletica indicante il divieto di introduzione mezzi motorizzati in area parco – afferma Caputo. Introdurre mezzi motorizzati (moto, quad, jeep,ecc) in sentieri o mulattiere è vietato. Il Parco va vissuto in silenzio, godendosi aria pulita e quiete ed ammirando lo spettacolo della natura. Chi pratica attività sportiva con mezzi motorizzati all’interno dei boschi ed afferma di amare il parco dice un’eresia: ama (semmai) lo sport che pratica no il parco, no la natura”.
Le alternative esistono
Aree immense non protette. Caputo sottolinea come esistano altre zone in cui praticare attività sportiva del tipo vietato sull’Etna. “Esistono ettari ed ettari di terreno dove poter praticare sport con mezzi motorizzati, ma all’interno del Parco no”, sottolinea. !In questi giorni abbiamo letto di tutto, alcuni ci hanno invitato a guardare ai rifiuti presenti nel parco quasi a voler giustificare come reato minore la presenza di moto o jeep nell’area protetta: stiamo operando anche per i rifiuti – afferma ancora – stiamo cercando, pur con molte difficoltà e per quelli che sono i nostri poteri, ad operare a 360°. Reputiamo banale la questione del presunto reato minore: sarebbe come affermare che un ladro può continuare a rubare fintanto che esistono assassini”.