Il Collegio di garanzia dello sport del Coni rigetta il ricorso e conferma i cinque anni di inibizione per Maurizio Zamparini.
Scagionati alcuni ex dirigenti rosanero, fra cui Alessandro Albanese. La vicenda riguarda la tormentata gestione della vecchia società rosanero, culminata nel fallimento. La nuova società che è ripartita dalla Serie D nulla ha che vedere con il passato.
Nel caso del presidente degli industriali palermitani, difeso dall’avvocato Alberto Stagno d’Alcontres, è stata annullata senza rinvio l’inibizione per un anno decisa lo scorso settembre dalla Corte di appello federale. Annullamento senza rinvio anche per Vincenzo Macaione (avvocato Alessandro Dagnino) e John Michael Treacy.
Nel caso di Andrea Bettini ed Emanuele Facile il ricorso è stato annullato con rinvio. Si celebrerà un nuovo giudizio in appello.
Confermate le squalifiche, oltre che di Zamparini anche di Daniela De Angeli (2 anni e tre mesi), Laura Giordani (6 mesi) e Silvana Rita Zamparini (6 mesi).
In appello era stata ribaltata la sentenza di primo grado del Tribunale federale nazionale, che lo scorso 23 luglio aveva rigettato il deferimento. Ora la decisione del collegio di garanzia, la Cassazione della giustizia sportiva.
Secondo l’avvocato Giovanni Di Trapani difensore di Daniela De Angeli “la decisione assunta ieri dai giudici di legittimità, nel confermare l’inibizione a 2 anni e 3 mesi per la ex dirigente, evidenzierebbe una palese disparità di trattamento, e quindi di giudizio, rispetto alla sentenza resa a favore di Rino Foschi”.
Secondo l’avvocato Di Trapani, infatti, “le medesime argomentazioni che costituirono la chiave di volta per l’assoluzione di Foschi, e cioè il “brevissimo periodo in cui espletò le funzioni di presidente del Cda, nonché la riscossione di alcuni crediti volta a provare il salvataggio della società”, avrebbero dovuto essere utili all’organo presieduto da Frattini per prosciogliere la De Angeli, che si occupò nel medesimo arco temporale del Foschi (febbraio 2019 maggio 2019) di reperire proprio quelle risorse, apportandole concretamente in società”.
“Attendo le motivazioni della sentenza del Coni – continua Di Trapani – per comprendere come il collegio abbia superato eventualmente i detti rilievi evidenziati con il deposito della sentenza a carico di Foschi, e gli altri temi giuridici sollevati con il ricorso, riservandomi di esperire contro la stessa decisione i rimedi previsti dalla legge”.