PALERMO – Un consigliere resta seduto durante il minuto di silenzio per ricordare la strage di Capaci e alla Settima circoscrizione del comune di Palermo scoppia la polemica. E’ accaduto stamattina, quando cinque consiglieri, ovvero Piero Pellerito, Eduardo De Filippis, Fabio Costantino, Sergio Susinno e Antonio Barricelli, hanno abbandonato l’aula per protestare contro l’atteggiamento del collega Natale Puma, che non si è alzato in piedi durante il minuto di silenzio in ricordo di Giovanni Falcone.
“Un atto di coerenza il nostro – dice De Filippis, che ha chiesto di mettere tutto a verbale – Giovanni Falcone come Paolo Borsellino li ricordiamo ogni giorno anche nel nostro modo di fare politica. Una politica lontana dal compromesso che tende ad esaltare i valori della legalità. L’atto del consigliere Puma e dei consiglieri che non hanno voluto abbandonare l’aula va condannato, ancor di più oggi, anniversario della strage di Capaci”.
Da Puma, però, arriva una secca smentita. “E’ un’aggressione immotivata – si difende il consigliere – è vero che non mi sono alzato ma per problemi di salute, essendo sovrappeso ho dolori alle ginocchia che non mi consentono neanche di inginocchiarmi quando vado in chiesa. Sono vittima di un manipolo di consiglieri. Durante il minuto di silenzio sono rimasto seduto ma in contemplazione, pensando alle vittime o all’unico superstite di cui non parla nessuno, che problema c’è? La maggioranza è rimasta in aula, approvando alcune mozioni. Chi è uscito lo ha fatto per un suo problema politico”.
“Mi sento vicino ai consiglieri della Settima circoscrizione che hanno deciso di abbandonare i lavori della commissione in segno di protesta – dice il consigliere comunale Fabrizio Ferrara – Giovanni Falcone, che ha sacrificato la sua vita per la nostra terra e rappresenta un modello da seguire, andrebbe ricordato nell’agire quotidiano da tutti i siciliani e particolarmente da chi ha responsabilità amministrative. Il consigliere Puma, con il suo deprecabile gesto, ha portato per un attimo la Sicilia indietro nel tempo sino agli anni più bui. Sono certo che, riflettendo su quanto accaduto, non troverà altra soluzione che le dimissioni per riscattare questo scellerato insulto alla nostra memoria, al nostro riscatto, al nostro futuro”.
“Il gesto del Consigliere Puma è devastante – dice il consigliere dell’Ottava circoscrizione Davide Gentile – anche se niente potrà cancellare questo comportamento il collega farebbe meglio a dimettersi immediatamente dalla carica di Consigliere di Circoscrizione. Il ricordo di chi ha sacrificato la propria vita per lo stato e la quotidiana battaglia per distruggere la cultura mafiosa sono i prerequisiti per rappresentare le istituzioni. Spero che il sottosegretario Miccichè, leader di grande sud, che tempo addietro aveva anche proposto di non intitolare l’aeroporto di Punta Raisi a Falcone e Borsellino con motivazioni discutibili, espella Puma dal suo partito”.
“Il consigliere Gentile sbaglia destinatario dell’appello: Gianfranco Miccichè non può espellere il consigliere Puma, poiché quest’ultimo non fa parte di Grande Sud”. Così Gerlando Inzerillo, coordinatore cittadino di Grande Sud, replica alle parole di Davide Gentile, consigliere di Fratelli d’Italia. “Natale Puma – continua Inzerillo – non fa più parte di Grande Sud dal mese di marzo, come si può evincere dal sito istituzionale del Comune di Palermo. Chi ha voluto strumentalizzare questo triste episodio ha perso l’occasione per tacere”.