Stamattina al comando della Polizia Municipale di via Dogali un acceso fuori programma ha animato la conferenza stampa indetta dal comandante Serafino Di Peri per fare il bilancio su un anno di attività del corpo di polizia. Nel bel mezzo dell’incontro con i giornalisti, infatti, il deputato regionale e consigliere comunale del Pd Davide Faraone, è entrato nell’ufficio del comandante per chiedere conto del presunto annullamento di contravvenzioni elevate nei confronti di alcuni personaggi “in vista” di Palermo. Una richiesta avanzata in passato dall’esponente democratico, e lasciata cadere nell’oblio, nonostante il suo incarico politico gli consenta di poter accedere ad una risposta ufficiale da parte dell’ufficio entro tempi stabiliti.
“Sono qui per denunciare la mancata trasparenza, e la mancata democrazia in questa città – ha detto Faraone -. Voglio capire se tutti i cittadini sono uguali davanti al fatto di pagare tutti le multe oppure no. Già parecchio tempo fa feci un’interrogazione in cui richiedevo di poter verificare se alcuni verbali presenti in questo comando fossero scomparsi. Decine, centinaia di verbali sui quali mi è stata sempre negata la risposta – ha proseguito -. Per questo ho pensato che il modo migliore per averne una fosse quello di venire qui al comando dei vigili urbani e chiederli. E’ una battaglia di democrazia – ha concluso Faraone -, perchè se si evincesse un trattamento di favore per qualcuno rispetto a un altro, sarebbe un fatto gravissimo che per primo il comando dei vigili urbani dovrebbe denunciare alla Procura della Repubblica”.
Dal canto suo il comandante Serafino Di Peri ha risposto spiegando che essendo una “struttura burocratica del Comune – ha detto Di Peri -, risponderemo nei modi e nei tempi previsti dalla legge. Ho fatto rilevare al consigliere Faraone in maniera incontrovertibile come noi avessimo chiesto all’ufficio competente se era stata presentata una richiesta, in modo ufficiale, di una interrogazione, e l’ufficio ci ha risposto di no. Quindi – ha proseguito Di Peri – posso rassicurare l’onorevole Faraone che se la sua attività è svolta non a fini pubblicitari o propagandistici, ma a fini di trasparenza e chiarezza, il comando è a sua completa disposizione, e a disposizione anche degli organi giudiziari per fornire tutti gli elementi per sgombrare i dubbi che risalgono a 5 anni fa. Dubbi su cui già il comandante Pedicone – ha concluso Di Peri – presentò querela all’autorità giudiziaria, ottenendo dal tribunale di Catania una pronuncia favorevole che ha visto la condanna del funzionario che aveva riferito notizie non rispondenti al vero”.