"Faraone vuole un patto? | Bene, ma parli con Lombardo..." - Live Sicilia

“Faraone vuole un patto? | Bene, ma parli con Lombardo…”

Il vicesindaco Caronia a Livesicilia
di
3 min di lettura

Non sono passati neanche quattro mesi da quando Marianna Caronia ha assunto il ruolo vicario di Diego Cammarata, alla guida del Comune di Palermo. Ha certamente ereditato una situazione complessa, ma si è anche assunta la responsabilità dell’incarico che ha accettato di ricoprire. Nel dibattito tutto panormita sulle sorti della città, qualche giorno fa il consigliere Davide Faraone ha lanciato la proposta di un patto bipartisan, per salvare Palermo dal baratro in cui è sprofondata. Le argomentazioni favorevoli o contrarie sono state diverse. Ma tutto è rimasto avvolto nel silenzio dalle parti di Villa Niscemi. Live Sicilia ha chiesto al vicesindaco come ha accolto la proposta, cosa ha pensato quando l’ha letta sui giornali. “In questi mesi – ammette Caronia – più volte ho invitato i tanti che sono preoccupati per le sorti della città a cooperare per il bene di Palermo. Ho invitato tutti, cioè, a non preoccuparsi dell’occupazione futura del potere, ma a curare il presente della città. Dunque non ho potuto che accogliere positivamente quella che considero la risposta di Faraone al mio invito”.

Ma nelle parole del vicesindaco si percepisce già dalle prime battute un retrogusto di diffidenza. “Certo – dice – adesso si aspettano i fatti. Affinché non si tratti soltanto di facili parole, ci si aspettano dei comportamenti consequenziali”. In che senso? Secondo Caronia, il consigliere Faraone, nel suo ruolo di deputato tra le fila della nuova maggioranza all’Ars, potrebbe assumere la ‘mediazione’ tra la Regione e il Comune in materia di stanziamenti agli Enti Locali. Sì, perché su questo punto l’amministrazione palermitana, come tutte le altre amministrazioni locali, lamenta i pesanti tagli che gravano sul bilancio di palazzo delle Aquile. “La questione – sostiene ancora Caronia – va letta guardando all’ultimo trentennio, perché se è vero che Diego Cammarata è al suo secondo mandato, va anche riconosciuto che ha ereditato un bilancio comunale destinato in larghissima parte alla spesa corrente. Se a un bilancio ingessato dagli stipendi aggiungiamo tagli per oltre 100 milioni di euro, è chiaro che la situazione diventa complessa. Per questo motivo con Cammarata stiamo valutando una proposta da avanzare al governo nazionale che preveda forme di prepensionamento e misure di fuoriuscita del personale. Solo così si potrebbe invertire questa tendenza”.

“Senza contare – aggiunge Caronia – che questa città essendo sede, in qualità di capoluogo, di buona parte degli uffici e delle istituzioni regionali, per 5 giorni a settimana produce servizi che vanno ben oltre le esigenze dei soli cittadini residenti nell’area comunale. Per questo motivo un taglio del 30% dal fondo per le Autonomie pesa non poco. Un patto per la città dovrebbe senz’altro passare dalla concertazione tra Faraone e Lombardo su questi punti”.

C’è poi il nodo legato al consiglio comunale. Sull’attività di sala delle Lapidi, Caronia non usa mezze misure e parla di “puro ostruzionismo. Basti guardare – dice – al provvedimento finanziario stralciato dall’Aula alla fine del 2010. Avevano i numeri, se non gli andava bene, avrebbero potuto stravolgere la destinazione dei fondi attraverso gli emendamenti. Invece il provvedimento non è neanche stato oggetto d’esame da parte del Consiglio. Si può lavorare a un patto per Palermo – conclude Caronia – purché tutto questo passi dai fatti e non si limiti a un ulteriore modo per rilanciare una candidatura”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI